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Case study su Cleverman, mercato della co-produzione della Berlinale (seconda parte)

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Un dibattito dal mercato della co-produzione alla 66esima edizione della Berlinale incentrato sulla serie TV australiana/neozelandese Cleverman

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Questo dibattito dal Mercato della co-produzione della 66esima edizione della Berlinale è un case study della serie TV Cleverman, che cerca di condensare 60.000 anni di cultura narrativa australiana indigena in sei episodi di un'ora ciascuno.

La sessione, realizzata in collaborazione con Series Mania/Forum des Images e moderata da Laurence Herszberg (direttrice esecutiva di Forum des Images e fondatrice e direttrice di Series Mania), riunisce l'autore e produttore della serie, Ryan Griffen, i suoi produttori Rosemary Blight (Goalpost Pictures, Australia), Angela Littlejohn (Pukeko Pictures, Nuova Zelanda) e Amelie von Kienlin (Red Arrow International, Germania) 

Questo dibattito è incentrato sul concetto della serie TV e sui motivi che stanno dietro alla sua creazione, prendendo spunto dalle riflessioni di Griffen sopraggiunte mente giocava con suo figlio in giardino. La serie, che verrà trasmessa dall'emittente televisiva australiana ABC, è uno sceneggiato dominato dall'intreccio con l'intento di trasmettere a un pubblico moderno le storie del Dreamtime, che rischiano seriamente di scomparire assieme ai più anziani degli indigeni australiani.

La discussione si concentra sulle decisioni prese dagli autori di Cleverman e su domande che mettono in discussione il motivo per cui un team di persone, più esperte di cinema che di televisione, abbiano scelto di prendere le distanze da quello che già conoscevano per creare una serie TV, le differenze tra il clima attuale che si respira tra cinema e televisione, le differenze tra la scrittura per il cinema o la televisione, le sensibilità culturali e il modo di pubblicizzare su scala internazionale e promuovere investimenti in qualcosa così profondamente radicato nella cultura australiana.

 
Per vedere la prima parte di questo dibattito, fare clic qui.
Per vedere la terza parte di questo dibattito, fare clic qui.

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