20/05/2008

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scheda film] (Amori ciechi) di Juraj Lehotsky, unico rappresentante della Slovacchia nella selezione cannense, è il primo film slovacco della Quinzaine des réalisateurs da 37 anni a questa parte, e anche l'unico documentario. Documentario, o quasi: partendo dalla descrizione del quotidiano di una coppia di ciechi, il film mantiene la confusione tra realtà e finzione, in particolare attraverso un episodio burlesco e poetico dove il marito, Peter, evade inghiottito in un mondo acquatico popolato da sottomarini e piovre giganti.

Lehotsky mette la cinepresa ad altezza uomo per tentare l'impossibile: catturare le sensazioni di coloro che non vedono. Navigando al limite del voyeurismo (come interpretare il fatto di raccontare per immagini l'intimità dei non vedenti? Questi ultimi si comporterebbero allo stesso modo se potessero vedere i risultati?), è l'umorismo disseminato a piccoli tratti che permette di non sprofondare in un sentimentalismo scontato. Il regista invoca a tal proposito quelle che lui chiama le "piccole assurdità", come Peter che ascolta alla tv una gara di salto con gli sci, cercando di indovinare le performance dei saltatori in base ai tempi di atterraggio.

Il film tenta di svelare allo spettatore vedente il mondo interiore dei suoi protagonisti ciechi, con il prisma dell'amore e dei rapporti di coppia. Attraverso quattro quadri dedicati ciascuno a differenti stagioni dell'amore, si avverte anche un'angoscia sorda, come se al di là dell'amore, fosse soprattutto la negazione della solitudine ad essere cercata.

Slepe Lasky è il primo lungometraggio di Juraj Lehotsky, già regista di documentari e noto per i suoi videoclip e le sue pubblicità. Prodotto da Artileria e Marko Skop (presente a Cannes nell'ambito di Producers on the move), il film sarà presentato in diversi festival, a partire da Karlovy Vary.

(Tradotto dal francese)