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PRODUZIONE Italia

Tre solitudini in cerca di Riparo

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"Volevamo vedere cosa succede se, di ritorno da un viaggio, ti porti qualcosa dal paese che lasci". Monica Rametta, sceneggiatrice di Riparo [+leggi anche:
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, opera seconda di Marco Simon Puccioni, racconta così la genesi di questo film presentato con successo l'anno scorso a Berlino e che finalmente uscirà il 18 gennaio nelle sale italiane, dopo non poche difficoltà distributive. Quel "qualcosa", nella trama del film, è un immigrato clandestino (Mounir Ouadi) che al porto di Tunisi si infila di nascosto nel portabagagli di Anna (Maria de Medeiros) e Mara (Antonia Liskova), per attraversare la frontiera, approdare nel ricco Nord-est italiano e sconvolgere le loro vite.

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"Riparo per me significa dignità: casa, lavoro, famiglia", spiega il regista, "ciò di cui i tre protagonisti, che per motivi diversi vivono una condizione di svantaggio, hanno bisogno per riuscire a partecipare alla società". Credibile la prova delle due attrici, chiamate a interpretare una problematica coppia gay: "Avevo paura di cadere nel ridicolo, soprattutto nelle scene isteriche", ha confessato Antonia Liskova, proclamata per questo ruolo migliore attrice all'ultimo festival di Annecy, "per calarmi nei panni di un'operaia, ho parlato molto con mia madre, che ha lavorato in fabbrica vent'anni". "Non credevo di essere adatta per questo film", ha confidato la portoghese Maria de Medeiros (Henry & June, Pulp Fiction, migliore attrice a Venezia nel '94 con Tres Irmaos), "non c'entro niente con il Friuli. Ma poi ho lavorato sulla lingua e l'accento, e mi sono identificata con questo personaggio, che ha molti livelli di lettura".

Riparo, già uscito in Spagna, sarà distribuito nelle sale italiane dalla neonata Movimento Film in una ventina di copie.

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