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FESTA DI ROMA Concorso

I segreti di Watteau in Ce que mes yeux ont vu

di 

Dopo Le deuxième souffle [+leggi anche:
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di Alain Corneu, è la volta del secondo film francese in lizza per il Marco Aurelio 2007 ad essere presentato alla Festa internazionale di Roma: Ce que mes yeux ont vu [+leggi anche:
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(titolo internazionale The Vanishing Point), opera prima di Laurent de Bartillat.

Interpretato da Sylvie Testud (César per la migliore attrice nel 2004 per Stupeur et tremblements [+leggi anche:
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di Corneau), Jean Pierre Marielle e James Thiérrée (nipote di Charlie Chaplin), questo thriller dall'andamento pacato, privo di grandi sussulti, ruota intorno a un enigma nascosto dietro una famosa tela, trama che gli ha fatto guadagnare l’appellativo di “Codice da Vinci del cinema francese”. Se lì era Leonardo, qui si parla di Antoine Watteau, pittore francese del XVIII secolo.

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La sceneggiatura racconta di una giovane ricercatrice di storia dell'arte persuasa che alcune delle opere del celebre artista nascondano un segreto, e il cui incontro con un enigmatico uomo muto (Thiérrée) la trascinerà in un mistero cominciato due secoli prima.

Perché proprio Watteau? "E' l'artista del mistero per eccellenza", ha spiegato de Bartillat ai giornalisti, "non si sa molto di lui, era strano e selvatico, ed è stato oggetto di interpretazioni spesso contraddittorie". La genesi del film è stata lunga ed elaborata: "Durante i miei studi di storia dell'arte mi sono reso conto del potenziale cinematografico dell'analisi di un dipinto”, ha raccontato il regista. “L'iconografia è come un'indagine poliziesca. Per ricostruire nei dettagli l’indagine di Lucie, ci sono voluti sei mesi di ricerche”.

Ce que mes yeux ont vu è anche un film sulle ossessioni che spesso guidano le nostre azioni. “La vita è breve e le ossessioni sono necessarie per andare a fondo nelle cose”, ha commentato James Thiérrée, attore venuto dal teatro e la pantomima, che qui sfrutta al meglio le sue capacità mimiche. “E’ un film basato sullo sguardo e il mio personaggio sta lì per osservare senza essere osservato”.

Realizzato con un budget di 1,6 milioni di euro, Ce que mes yeux ont vu è prodotto da Shilo Films e distribuito all'estero da Films Distribution.

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