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FESTA DEL CINEMA Concorso

L'Héritage, in viaggio verso il destino

di 

Un vecchio e suo nipote in viaggio con una bara vuota attraverso la Georgia. Gela Babluani, 28nne georgiano residente a Parigi (dove ha creato la casa di produzione Les Films de la Strada) ci aveva colpito per l'originalità del suo esordio 13 (Tzameti) [+leggi anche:
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(leggi il Focus), vincitore del "Leone del Futuro" alla Mostra di Venezia del 2005 e del Grand Prix al Sundance Festival del 2006. In questo seconda prova, L'Héritage [+leggi anche:
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, firmata assieme al padre Temur, si ritrova la stessa atmosfera di ineluttabilità e lo stesso senso di sacrificio del film precedente.

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In 13 (Tzameti) c'erano delle persone che osservavano l'atto immorale del suicidio e scommettevano del denaro sulla roulette russa della vita a cui si sottopongono i più derelitti. Ne L'Héritage - in concorso alla Festa Internazionale di Roma - ci sono delle persone che osservano l'atto immorale dell'omicidio, questa volta attraverso l'occhio di una telecamera amatoriale. Un voyeurismo (cinematografico) che è testimone della crisi post sovietica di un grande paese che oggi lotta per uscire dai postumi di una guerra civile e di una economia in rovina. "Abbiamo scritto il film in un momento di disperazione, volevamo rappresentava la Georgia dopo la caduta del muro, ma con un'apertura alla speranza, al futuro ancora ignoto. Oggi cominciamo a vedere la luce alla fine del tunnel", dicono i registi.

Prodotto dai Films de la Strada e Quasar Pictures in coproduzione con Premium Films e Solimane Productions e uscito un mese fa in Francia per MK2, L'Héritage è un film riuscito ma non ha l'effetto "shocking" dell'esordio di Gela Babluani, che girerà in America un remake di 13 (Tzameti) prodotto da Brad Pitt (leggi il nostro Focus). "Mi erano arrivate molte proposte dagli USA, ed era una storia sulla quale mi piaceva tornare", spiega Gela. "C'è materia sufficiente per sviluppare un nuovo film, diverso dal primo, con una struttura drammatica differente".

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