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FILM / RECENSIONI

Something Like Happiness

di 

- Coniugare cinema di qualità e box office è quasi una missione impossibile, ma sembra che Bohdan Slama abbia scoperto la formula magica con su film, una piacevole sorpresa di questo 2005

Bohdan Slama non ama fare molti giri di parole quando parla dei suoi gusti cinematografici.
Al cinema a volume sparato, preferisce la semplicità delle emozioni. I suoi personaggi, ben lontani dall’essere stereotipi alle prese con fatti straordinari, sembrano piuttosto ispirati dalla normalità dell’uomo della porta accanto. E’ la natura umana ad appassionarlo più che i suoi derivati ("infine si tratta solo di emozioni, tutto il resto non è che il mezzo, non la storia" ama ripetere).
Come per il suo film precedente, Wild Bees, Slama ambienta la sua storia ("miracoli di amori ordinari" come recita la logline del film) in campagna, in una cittadina molto lontana dall’atmosfera modaiola della capitale Praga. E in questo, il film ha forse qualcosa di autobiografico dato che il regista vive in campagna lontano dal centro. Ma l’interferenza della realtà, per così dire, non finisce certo qui. I suoi personaggi forse non sono degli artisti come il loro creatore, ma proprio come lui, sono governati dalle emozioni (o dalle passioni come direbbe qualcuno) e sono alle prese con le preoccupazioni quotidiane descritte sempre nella loro prosaica ‘normalità’. E nel cinema contemporaneo il riuscire a ritrarre le cose come effettivamente si presentano nella realtà è da considerarsi una vera e propria arte.
L’abilità di Slama (come del suo produttore) è anche nella scelta degli attori. Scelta ricaduta su un collaudato trio di connazionali: Tatjana Vilhelmova, Pavel Liska (già visti in Wild Bees) ed Anna Geislerova.
Slama, sempre diretto nella sua schiettezza, è il primo ad ammettere che non ci sarebbe stato nessun film senza i suoi attori in stato di grazia e la totale libertà d’azione assicuratagli dai suoi produttori, nello specifico la Negativ Film Productions di Pavel Strnad, che il regista considera come "uno dei suoi, di quelli che sono sulla sua stessa linea d’onda".
E, d’altro canto, i suoi produttori si meritano questi elogi. Le riprese del film sono durate quasi due anni ed il budget di 1,5 milioni di euro, sebbene non scandaloso se paragonato agli standard europei, è praticamente il doppio della media nazionale delle produzioni cinematografiche nella Repubblica Ceca.
Sebbene non smetta di meravigliarsi dell’incredibile successo in patria, e dei numerosi riconoscimenti all’estero, per il regista "la storia (di questo film) è finita". Ha terminato il suo racconto, l’ha consegnato al pubblico e ora è già preso dal suo nuovo progetto. Ma ciò nonostante, sembra proprio che la storia non sia ancora finita.
Nella Repubblica Ceca i premi ed i festival sono ovviamente apprezzati e celebrati, ma l’Oscar resta ‘il premio’ per eccellenza. Il precedente film di Slama, Wild Bees, nel 2002 fu scelto quale candidatura nazionale per le nomination nella categoria ‘miglior film straniero’ agli Academy Awards. Allora, forse, sarebbe stato troppo presto per il regista. Quest’anno, ancora una volta un suo film, Something like Happiness (Stesti) [+leggi anche:
trailer
intervista: Bohdan Slama
intervista: Pavel Strnad
scheda film
]
, il suo secondo, è stato scelto per l’importante corsa alle nomination ed ha buone probabilità di rientrare nella cinquina di titoli in corsa per la statuetta. Questa volta sembra proprio che una puntata a Los Angeles in marzo sia più di una remota possibilità.

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