Wajda gira Post mortem
Sarà dedicato all'eccidio di Katyn del 1940 Post mortem, il nuovo lungometraggio di Andrzej Wajda, in più grande cineasta polacco, premiato con un Oscar alla carriera nel 2000. Il tema del massacro nella foresta di Katyn, in Polonia, in cui vennero giustiziati più di 22.000 prigionieri di guerra polacchi per ordine di Stalin, era nei progetti di Wajda da molti anni.
Dopo un primo tentativo nel 2003, fallito perché il regista aveva rotto la collaborazione con Wlodzimierz Odojewski, scrittore polacco incaricato della sceneggiatura, Wajda realizzerà il suo film con Andrzej Mularczyk , celebre giornalista e scrittore 75enne, per il quale questo progetto rappresenta "la più bella conclusione della mia carriera". Secondo Mularczyk, Post mortem non è esattamente un film storico perché l'azione si concentra "sui personaggi che sono rimasti con noi, costretti a vivere con i loro ricordi dolorosi".
La questione del massacro di Katyn è un punto sensibile nelle relazioni tra Polonia e Russia. Se è vero che la Russia ha riconosciuto la propria responsabilità in quel crimine di guerra, ha sempre rifiutato di considerarlo come un episodio criminale che non cade in prescrizione, come vogliono invece i polacchi. Contrariamente al nazismo, molto spesso trattato dagli autori polacchi, il massacro staliniano non è mai stato adattato per il grande schermo. E' questa necessità che ha permesso a Wajda di contare sul sostegno di molti, tra cui Jan Dworak, direttore della televisione pubblica TVP.
Prima di iniziare le riprese di Post mortem, il regista de L'uomo di marmo ha lanciato l'iniziativa di una serie di 10 cortometraggi su Solidarnosc, che quest'anno festeggia il 25mo anniversario. La produzione di Wajda prende la forma d'una variazione sul tema de
(Tradotto dal francese)
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