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FILM / RECENSIONI

André Valente

di 

- La poetica evocazione di un momento difficile dell'infanzia, quello in cui si percepisce per la prima volta la solitudine dell'adulto

André Valente [+leggi anche:
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scheda film
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di Catarina Ruivo è l'evocazione poetica di un momento difficile dell'infanzia, quello in cui si percepisce per la prima volta la solitudine dell'adulto. Il protagonista, André, vive solo con sua madre, una donna cronicamente depressa dopo l'allontanamento del padre del ragazzo. La sua compagna di giochi è Susana, che però un giorno trasloca. Diventa allora amico del suo strano vicino, un russo che esce ogni giorno con un grosso sacco sportivo, e che finisce per partire anche lui.
Tuttavia dopo ogni dispiacere André ricostruisce il suo piccolo mondo, e visto che nessuno gli spiega le cose, interpreta con una sua propria fenomenologia immersa nella magia dell'infanzia. Catarina Ruivo ha voluto mostrare che "anche in un difficile quotidiano, è possibile inventarsi la felicità".
Per fare di questo proposito un film, bisogna prima impregnarlo di tristezza.
Anche le immagini sono in chiaroscuro, tanto più che si vede poco il cielo, poiché le scene sono inquadrate in modo da restituire lo sguardo del bambino. la desolazione del paesaggio invernale e il silenzio per tutto il film riflettono lo smarrimento degli adulti e l'isolamento accresciuto del piccolo André al quale si ripete di non impicciarsi delle faccende dei grandi. I dialoghi tra André e gli adulti che lo circondano - soprattutto sua madre la quale non sa che impartirgli degli ordini o ammannirgli mezze verità - i veri dialoghi, sono quasi inesistenti.
Eppure, la ricchezza del suo campionario d'insulti dimostra, André sa già più di quanto non vogliamo credere. E' del resto lui che ci guida attraverso il film; è nella sua pelle che lo spettatore scivola mentre sono inaccessibili gli altri personaggi, adulti egoisti chiusi in se stessi che impongono i loro crucci al bambino senza spiegare nulla.
Si può vedere questo film come una parabola in cui seguiamo un piccolo cappuccetto rosso (André nel suo cappottino) che avanza faticosamente, tra un incontra ed un altro, in un percorso iniziatico senza coniglio bianco, dal momento che, contrariamente a quello di Alice, si àncora al reale.
E' André stesso che sceglie i suoi interlocutori e protettori. Non per niente porta lo stesso nome dell'eroe del fumetto che sta leggendo, il Principe Vaillant. Infatti comincia ad innestare delle storie immaginarie nella realtà, e finisce per vivere il reale come un'avventura nella quale lui è l'eroe. Non evade, ma impara ad integrare le difficoltà della vita trasformandole in modo da poter convivere con esse, essere felice a dispetto di esse.
Nonostante gli accenti melanconici, André Valente è un film ottimista che mostra come un bambino possa spesso avere più risorse di quanto non immaginiamo per rialzarsi in caso di caduta. Ha anche il vantaggio rispetto agli adulti di rimanere aperto al mondo, perché capisce che è nell'amore e nell'amicizia che si trova la felicità, e accettare le cose intorno a sé significa essere padroni del proprio destino.
Malgré ses accents mélancoliques, André Valente est un film optimiste qui montre qu’un enfant a souvent plus de ressources qu’on le pense pour se relever en cas de chute. Il a même cet avantage sur les adultes qu’il reste ouvert au monde, parce qu’il comprend que son bonheur est fait d’amour et d’amitié, et qu’accepter, c’est être maître de son destin.

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(Tradotto dal francese)

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