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GANTE 2023

Recensione: Amal

di 

- Il cineasta belga-marocchino Jawad Rhalib firma un'opera senza compromessi che si inserisce con forza in una filmografia impegnata che mescola finzione e documentario

Recensione: Amal
Lubna Azabal (centro) in Amal

Jawad Rhalib ha presentato in anteprima mondiale al Film Fest Gent il suo nuovo film, Amal [+leggi anche:
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. Navigando tra film di finzione (7 rue de la Folie, Insoumise) e documentari (Les Damnés de la mer, Au temps où les Arabes dansaient [+leggi anche:
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, Fadma: même les fourmis ont des ailes [+leggi anche:
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), il cineasta belga-marocchino prosegue una carriera segnata dall'attivismo e dall'attenzione alle problematiche delle società contemporanee. In Au temps où les Arabes dansaient si interrogava sull'amore per l'arte della cultura araba e incontrava artisti che lottavano per la loro arte dinanzi al fondamentalismo. Con Amal, che sarà presentato in anteprima internazionale in concorso al prossimo Festival Black Nights di Tallinn, continua questa riflessione sotto forma di fiction, dipingendo il ritratto incandescente di una professoressa di letteratura in una scuola di Bruxelles, che si trova a dover affrontare la levata di scudi di alcuni studenti, genitori di studenti, ma anche colleghi insegnanti quando decide di insegnare i testi del poeta arabo Aboû Nouwâs. Questi versi satirici dell'VIII secolo che esaltano la libertà sessuale del loro autore offendono gli studenti del XXI secolo.   

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Di fronte ad Amal (Lubna Azabal), la classe riflette molte opinioni e situazioni. Monia (Kenza Benbouchta) ha scelto di abbracciare apertamente la sua identità queer, trasgredendo il voto di discrezione del padre, amorevole ma preoccupato per la sicurezza della figlia e della famiglia. Jalila (Ethelle Gonzalez Lardued) si rimette il velo non appena esce da scuola. Cerca goffamente di contenere la rabbia che ha dentro di sé e trasmette agli altri le discriminazioni che subisce. Rachid (Mehdi Khachachi) si interroga su quelle che ritiene essere le sue convinzioni, ma che forse sono quelle che qualcuno ha cercato di imporgli.

"Leggete, ponetevi delle domande, sviluppate il vostro pensiero critico, sarete liberi". L'insegnante è fermamente convinta che la scuola possa essere una porta aperta sul mondo, un luogo dove i giovani possono ampliare i loro orizzonti. Per questo motivo, si oppone all'oscurantismo, alla censura, all'influenza della religione sulle arti e sulla letteratura, e non tollera che un testo venga messo da parte per evitare "provocazioni". "Calmare gli animi" è il credo che la direttrice della scuola (Catherine Salée) continua a ribadire con rassegnazione, come se fosse afflitta da queste tensioni nella comunità. Il laicismo sembra aver avuto lunga vita nella sua scuola e il dissenso cresce tra il corpo docente quando Amal afferma la sua libertà di pensare e insegnare.

È nel cuore di questa polveriera educativa che Jawad Rhalib ha piazzato la sua telecamera. Osserva con forza documentaristica l'inasprirsi dei conflitti, in classe come in sala insegnanti. L'omicidio di Samuel Paty è ovviamente nella mente di tutti. Rhalib osserva in particolare la crescente influenza che acquisisce Nabil (Fabrizio Rongione), insegnante di religione onnipotente e imam convertito del quartiere. Le poche incursioni nella vita privata di una manciata di personaggi permettono anche di fare un salutare passo indietro e di comprendere meglio la complessità della rete che collega tutti i membri della comunità. Nel ruolo principale, che sembra scritto per lei, Lubna Azabal è più che convincente, abita il suo personaggio con un'intensità rara. Di fronte a lei, sia gli attori giovani che quelli più esperti interpretano con grande veridicità i percorsi spesso difficili dei loro personaggi. Jawad Rhalib osa fare un film a tesi, utilizzando attii narrativi che non lasciano dubbi su ciò che sta denunciando, compreso il rifiuto di alcune persone di impegnarsi in nome della "precauzione" di fronte agli estremismi, anche all'interno delle aule scolastiche.

Amal è prodotto da Scope Pictures (Belgio) e Serendipity Films (Belgio). Bendita Films ne cura le vendite internazionale. Il film sarà distribuito in Belgio da Scope Pictures, l’uscita è prevista per febbraio 2024.

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(Tradotto dal francese)

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