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LOCARNO 2022 Fuori concorso

Recensione: LOLA

di 

- Andrew Legge ci catapulta in un mondo misterioso dove passato, presente e futuro si scontrano imponendo le proprie regole

Recensione: LOLA
Emma Appleton e Stefanie Martini in LOLA

Andrew Legge, considerato dal direttore artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro come "il segreto meglio custodito del cinema irlandese", presenta proprio a Locarno (Fuori concorso) il suo intrigante primo lungometraggio LOLA [+leggi anche:
intervista: Andrew Legge
scheda film
]
, una favola fantascientifica in bianco e nero che ci spinge a riflettere sul potere delle immagini, sul cinema in quanto macchina meravigliosa che apre gli occhi degli spettatori.trici su mondi a loro ancora sconosciuti.

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LOLA rende omaggio, con eleganza e una sana dose di umorismo, al cinema, alle immagini in movimento in quanto ricettacolo di mondi in divenire che si materializzano come per magia davanti ai nostri occhi. Siamo negli anni quaranta, due sorelle, Thom (Emma Appleton) e Mars (Stefanie Martini) hanno costruito una macchina chiamata LOLA (in onore della loro madre scomparsa quand’erano ancora bambine) che può intercettare delle frequenze radio e TV che vengono dal futuro. Questo gli permette di ascoltare delle canzoni iconiche (David Bowie e Bob Dylan in primis) prima (molto prima) che diventino delle vere e proprie hits planetarie, di gustare l’energia rivoluzionaria del punk o del glam rock prima che queste correnti esistano, in un futuro che diventa improvvisamente presente.

La Seconda guerra mondiale sta mostrando sempre più il suo lato inquietante e le due sorelle decidono di usare LOLA per impedire che il Terzo Reich imponga tragicamente le proprie regole. Le informazioni intercettate dal futuro sono quindi messe a disposizione dell’intelligence britannica al fine di contrastare gli attacchi tedeschi. Il successo è folgorante e la macchina creata da Thom e Mars si rivela un’arma efficacissima che permette ai britannici di bloccare le forze nemiche. La Storia appare magicamente trasformata, migliaia di vite sono salvate e nulla sembra opporsi ad una vittoria ormai ineluttabile.

Mentre Thom diventa sempre più ossessionata da LOLA, Mars sembra invece rendersi conto delle conseguenze anche nefaste di un potere difficilmente controllabile. Cosa succederebbe se i nazisti riuscissero a boicottare le loro trasmissioni radio facendole cadere in trappole dalle quali è impossibile fuggire? Quali sono le conseguenze del riscrivere la storia secondo le proprie regole?

Con LOLA, Legge ci propone di immergerci in un universo fantascientifico dai toni vintage, un universo al contempo fedele all’epoca che lo accoglie, gli anni quaranta, e intriso di fugaci ma intensi momenti d’antologia legati ad una cultura pop che diventa la linfa vitale di tutto il film. Sì perché, come ci ricorda Mars, senza David Bowie che mondo sarebbe? Un mondo dominato da canzoni pop banali e orecchiabile che svaniscono in un istante, no grazie!

La forza di LOLA risiede proprio nella miscela calibrata tra tematiche oscure, violente come quella del Terzo Reich e momenti di puro divertimento, nei quali le due protagoniste si scatenano ballando e cantando le loro hits preferite venute dal futuro. Ancora una volta, che mondo sarebbe senza la leggerezza e la liberatoria catarsi che la musica ci regala? Legge sembra ricordarci che la magia del cinema, ma anche della musica, si basa sulle emozioni di chi, davanti allo schermo o davanti alla radio, si lascia andare ad emozioni che non credeva di poter provare nella vita reale.

Mars e Thom ci mostrano che basta cambiare o sostituire un fotogramma per ottenere una storia, un racconto completamente diverso ed è proprio questa la magia della settima arte, la facoltà di mostraci dei mondi e delle verità alternative che ci aprono gli occhi, ci scombussolano e trasformano nel profondo. Dove sta la verità? Qual’è la frontiera tra realtà e finzione? La risposta importa poco, quello che conta è la bellezza del momento presente, la presa di coscienza della diversità di un mondo che troppi vorrebbero uniforme ed obbediente.

LOLA è prodotto da Cowtown Pictures in coproduzione con ie ie Productions. Le vendite all’internazionale sono affidate a Bankside Films.

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