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CANNES 2022 Proiezioni speciali

Recensione: Riposte féministe

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- CANNES 2022: In questo utile documentario di Simon Depardon e Marie Perennès, le donne si riappropriano delle strade ed è difficile non fare il tifo per loro

Recensione: Riposte féministe

Selezionato al 75mo Festival di Cannes in proiezione speciale, Riposte féministe [+leggi anche:
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di Marie Perennes e Simon Depardon, che ruota attorno ai gruppi femministi che operano in Francia, non ha alcuna intenzione di rivoluzionare il genere documentario: è un’opera davvero molto basica, e i suoi due autori, come dicono a Cineuropa, amano scomparire dietro la macchina da presa.

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L’affermazione non è del tutto vera, poiché l’introduzione è affidata a una voce fuori campo un po' troppo solenne, soprattutto se confrontata con l'energia di queste ragazze. Per fortuna sparisce presto, Alizée canta e la gente balla. Può sembrare sciocco, ma non lo è: essere vivi, felici e mostrarlo in pubblico è un importante atto di resistenza.

Anche perché, come qualcuno sottolinea, non sempre i cosiddetti “spazi pubblici” sono veramente tali. Sono aperti agli uomini e molto spesso sono loro a dettare le regole. Improvvisamente, le donne che camminano per strada si sentono minacciate, degradate o non rispettate. Dopo il caso di Sarah Everard, ad esempio, si sono sentite molte frasi del genere, ripetute più e più volte: “Stava semplicemente tornando a casa", "stava facendo jogging", "stava semplicemente andando a incontrare gli amici”. E poi è stata aggredita, ferita o uccisa. In uno spazio pubblico.

Ovviamente non è una novità. Ma le giovani donne di oggi si rifiutano di accettarlo, almeno quelle del film. Sono furiose e armate di pennelli. Perennes e Depardon si concentrano sui cosiddetti “collettivi di collage femministi”: persone, per lo più ragazze, che escono di notte con secchi di colla e carta, e affiggono le loro dichiarazioni, contro la violenza e il femminicidio, direttamente sui muri.

Francamente, è un po' come l'arte di strada, come la poesia che ti guarda mentre svolgi le tue attività quotidiane. Durante le recenti proteste in Polonia, provocate soprattutto dalla legge restrittiva sull’aborto, le persone si sono dimostrate piuttosto creative anche dal punto di vista linguistico e hanno utilizzato slogan brevi e diretti (uno dei principali è "fuck off", in uno stile che ricalca il famoso logo di Solidarność). Sarebbe interessante approfondire un giorno questo tema, vedere come il linguaggio può essere utilizzato in questi casi. O come può aiutare.

Ma in definitiva, invece di spaventare i potenziali nuovi arrivati, questo documentario potrebbe essere considerato un incoraggiamento. Queste combattenti trovano gioia nello stare insieme, nel fare cose insieme. Si incoraggiano a vicenda, condividono dettagli della loro vita. Vogliono migliorare le cose, anche se il loro metodo preferito non è destinato a durare a lungo. A volte, non appena voltano le spalle, c’è già qualcuno che sta strappando i loro collage. La gente si irrita o, come sottolineano le ragazze, alcuni semplicemente non ne vogliono sapere. Ebbene, nessuno ha detto che essere femminista è una cosa facile. Ci vuole qualcosa di più che guardare Ritratto della giovane in fiamme [+leggi anche:
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di Céline Sciamma, dice qualcuno con sdegno – e con un certo umorismo – nel film. Per chi scrive, sarebbe comunque un ottimo inizio.

Riposte féministe è prodotto da Palmeraie et Désert e France 2 Cinéma ed è venduto all’estero da Wild Bunch.

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(Tradotto dall'inglese)

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