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CANNES 2022 Concorso

Recensione: EO

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- CANNES 2022: Il polacco Jerzy Skolimowski dimostra che gli asini hanno davvero diversi livelli di significato in questo coinvolgente titolo ispirato a Bresson

Recensione: EO

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di Jerzy Skolimowski in concorso a Cannes. Non è triste come Cow [+leggi anche:
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di Andrea Arnold, che era sulla Croisette proprio l'anno scorso, e non è così malinconico come Au Hasard Balthazar di Robert Bresson del 1966, che pare abbia ispirato questo film. La rappresentazione del regista veterano polacco delle alterne fortune di un asino è strana e a tratti esilarante, con personaggi completamente pazzi guidati da Isabelle Huppert che rompe piatti davanti a un prete italiano sexy. Probabilmente aveva una buona ragione per farlo.

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È tutto stranamente coinvolgente, anche se solo le scene senza umani sono veramente toccanti. Sarebbe interessante sapere perché tutte le persone che Eo incontra sulla sua strada sono così esagerate e le rispettive scene così distorte – forse è così che lui vede il mondo. Skolimowski sembra sicuramente molto interessato a cambiare prospettiva e ci si impegna pienamente, con la telecamera che va su e giù, e si limita a eseguire trucchi di magia. Ma è anche interessato ai pensieri dell'animale, ai suoi ricordi e al suo dolore.

Non si può dire cosa stesse esattamente passando per la mente di Skolimowski quando si è imbarcato in questo progetto, perché ha deciso di tornare al cinema classico che ha sempre adorato, per renderlo suo in un certo senso. Laddove Bresson usava l'asino per parlare di persone, qui invece l'animale viene davvero prima di tutto e, a prescindere da ciò che è stato affermato rudemente qualche tempo fa in Shrek, ha vari livelli. Eo può soffrire, può accontentarsi, può essere geloso dei bei cavalli esibizionisti, lavati e accuditi mentre lui sta a guardare.

Ovviamente è facile provare sentimenti per lui. Lo è sempre in questi casi, quando gli spettatori si asciugano gli occhi ricordando la morte della madre di Bambi, ma rimangono stranamente indifferenti nella vita reale. Ma dare un'occhiata più da vicino a un animale del genere, rendendosi conto che ha una storia, è importante. Rende anche questo film un'opera importante, a parte la furiosa spaccapiatti.

Skolimowski non è mai stato esattamente il più delicato dei registi: il male si nasconde sempre da qualche parte nei suoi film. In EO c'è amarezza nell'assurdo, violenza nei momenti di breve sollievo. Forse è per questo che l'animale continua a muoversi, attraversare i confini e cambiare casa. Non è chiaro cosa stia cercando, probabilmente l'amore che ha avuto e poi perso, adorato ma anche sfruttato da una giovane proprietaria (Sandra Drzymalska, così brava in Sole di Carlo Sironi). Eo scappa, ma non solo perché maltrattato, scappa anche dalle persone che lo trattano bene. O almeno così pensano, dato che questo film non parla solo della crudeltà umana, ma anche dell'ignoranza umana, espressa perfettamente da un personaggio che se ne va con Eo e si chiede se lo stia "salvando o portandolo via". Non lo saprà mai.

Forse è per questo che le scene senza parole colpiscono di più. Ogni volta che appare il linguaggio umano, le conversazioni sembrano superflue e semplicemente strane, per non parlare del fatto che possono costarti la vita. È vero nel caso dei tifosi di calcio di provincia, incredibilmente feroci anche se ce ne sono appena cinque; è vero nel caso di un camionista (Mateusz Kościukiewicz) le cui stupide battute finiscono per causargli problemi. Tutte queste persone potrebbero pensare che Eo "è solo un asino", ma alla fine sono loro che sembrano piccoli. C'è qualcosa in questo film che sembra molto giovane, persino da scuola di cinema, ma è piuttosto stimolante che invece di andare sul sicuro, Skolimowski abbia ancora voglia di giocare.

Scritto dal regista e da Ewa Paiskowska EO è una coproduzione italo-polacca di Skopia Film e Alien Films. Le vendite internazionali sono gestite da HanWay Films.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 20/05/2022: Cannes 2022 - Eo

23 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Jeremy Thomas, Lorenzo Zurzolo, Ewa Piaskowska
© 2022 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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