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CANNES 2022 Un Certain Regard

Recensione: Rodéo

di 

- CANNES 2022: Lola Quivoron esordisce con un primo lungometraggio originale, incisivo e di un'energia femminile selvaggia e iper-ruvida ai margini del mondo del motociclismo cross-bitume

Recensione: Rodéo
Julie Ledru in Rodéo

"Quando sale di giri, è un vero razzo - Sono nata con la moto tra le gambe". Se fate entrare gli appassionati di moto, tutti gli altri seguiranno, travolti dall'ardore di Julia, l'irresistibile protagonista di Rodéo [+leggi anche:
trailer
intervista: Lola Quivoron e Julie Ledru
scheda film
]
, primo lungometraggio di finzione della regista francese Lola Quivoron, che ha fatto rombare i motori al Certain Regard del 75° Festival di Cannes, dove il film è stato presentato.

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"Ti batterò". Julia (la rivelazione Julie Ledru) è una giovane donna che non si lascia facilmente intimidire nella sua affollata cité vicino a Bordeaux, dove i ragazzi che bazzicano sotto i palazzi trattano le ragazze come puttane e dove la sua famiglia non vede l’ora di sbarazzarsi di lei. Ma a Julia non importa perché ha una sola ossessione: le moto. In effetti, le ruba, ingannando con un sorriso ("non compriamo se non proviamo") e con un gran colpo di acceleratore i privati ​​che vendono tramite annunci. Ma il suo sogno sarebbe quello di inserirsi tra i motociclisti che praticano clandestinamente il cross-bitume (acrobazie, impennate, ecc.) su tratti di strade deserte o parcheggi isolati, finché non arriva la polizia. Non proprio gradita ("sei un pericolo, o corri o te ne vai con le altre ragazze"), Julia riesce comunque a introdursi nel gruppo dei B-More, dopo una tragedia ma anche grazie a Kaïs (Yannis Lafki). Dalle quinte, il cui epicentro è un garage segreto dove vengono riciclati i pezzi di ricambio e che Domino sorveglia a distanza dalla prigione, trascinando nell’impresa anche sua moglie (Antonia Buresi) e il giovane figlio. Di missione in missione, Julia si fa spazio, ma si guadagna anche dei nemici in un mondo ricco di pericoli e adrenalina...

"Gas, freno". Tra un’accelerata e l’altra, Lola Quivoron porta avanti una trama relativamente minimalista in un'atmosfera molto serrata e quasi documentaristica (l'odore di benzina sembra quasi perforare lo schermo) attorno a uno "sport" illegale visivamente affascinante. Ritratto molto incisivo di una vera e propria amazzone dei quartieri poveri, il film intreccia abilmente un thriller che si svolge ai margini di un mondo delinquente, un'immagine calcografica del potere del denaro e della bellezza paradossale dei territori e degli esseri abbandonati (intrappolati nella loro classe sociale) con i valori di un femminismo che infrange i confini del machismo. Il tutto molto ben confezionato (spesso di notte) dal direttore della fotografia Raphaël Vandenbussche. Guidata da questa Julia, sulla scia dell'Igor di La promesse dei Dardenne, Lola Quivoron realizza un primo giro di qualificazione ad alta velocità con un veicolo cinematografico personalizzato i cui progressi si riveleranno sicuramente interessanti da seguire.

Prodotto da CG Cinéma, Rodéo è venduto nel mondo da Les Films du Losange.

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(Tradotto dal francese)

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