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FESTIVAL / PREMI Italia

Al FESCAAL l’Europa incontra gli altri continenti

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- La 31a edizione del Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina di Milano si apre con Twist à Bamako, ultima opera del francese Robert Guédiguian

Al FESCAAL l’Europa incontra gli altri continenti
Twist à Bamako di Robert Guédiguian

La 31a edizione del FESCAAL - Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina si aprirà ufficialmente venerdì 29 aprile all’Auditorium San Fedele di Milano con la prima italiana di Twist à Bamako [+leggi anche:
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, ultima opera del maestro del cinema francese Robert Guédiguian, che affronta un tema tabù sugli schermi cinematografici ossia le conseguenze del colonialismo e del neo-colonialismo in Mali. A presentare il film in sala sarà il giovane protagonista Stéphane Bak, enfant prodige del cinema francese.

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Sarà un festival ibrido, in presenza e online fino all’8 maggio, e che prevede incontri con gli autori, eventi speciali sul cinema e le culture dei 3 continenti in 5 diverse sale e online su MYmovies. I film del concorso sono quasi tutti coproduzioni con Paesi europei.

Da Cannes 2021 alcune opere prime che rivelano nuovi talenti, come Gessica Généus che con Freda [+leggi anche:
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mette in scena in modo inedito la gioventù haitiana, tra creatività, miseria e lotta politica, e l’attrice Sandra Melissa Torres, vincitrice del Rising Star Award come protagonista del film colombiano Amparo [+leggi anche:
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Colombia/Svezia/Qatar) di Simón Mesa Soto in cui interpreta una ragazza madre in corsa contro il tempo per salvare il figlio arruolato a forza nell’esercito; dall’Algeria un film che porta il nome di una donna, Soula di Salah Issaad, ritratto inedito nel cinema arabo di una anti-eroina che cerca di sottrarsi ai condizionamenti di una società conservatrice; un’altra storia al femminile in The Exam [+leggi anche:
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intervista: Shawkat Amin Korki
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di Shawkat Amin Korki (vincitore del FIPRESCI Award a Karlovy Vary 2021) che ci trasporta nel Kurdistan iracheno dove due sorelle si battono perché almeno la più giovane possa continuare a studiare e avere una chance nel futuro; cameo di Geraldine Chaplin in 98 segundos sin sombra di Juan Pablo Richter, dove interpreta la nonna di un’ironica e lucida ragazzina nella Bolivia anni ‘80, tra narcotrafficanti, capitalismo e riforme sociali; dalla Semaine de la Critique di Cannes The Gravedigger’s Wife [+leggi anche:
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del regista somalo Khadar Ayderus Ahmed (vincitore del FESPACO 2021 e dell’Amplify Voices Award di Toronto 2021) che narra una storia d’amore e di sopravvivenza in un Paese quasi assente nel cinema africano, il Gibuti.

Due documentari completano la selezione di quest’anno: dalla Berlinale 2022 Nous, étudiants! [+leggi anche:
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di Rafiki Fariala, uno spaccato della vita studentesca nella capitale della Repubblica Centrafricana in cui il regista, cantante rap, e il suo gruppo di amici universitari mettono in gioco incertezze sul futuro e vita privata (il film è distribuito in Italia da Karta Film); e il vincitore dell’IDFA di Amsterdam, Children of the Mist della regista Ha Le Diem che segue la vicenda travagliata di due adolescenti di etnia Hmong, promessi sposi in un villaggio sperduto delle montagne del Vietnam, dove si pratica ancora il “ratto della sposa”.

Nella sezione dedicata ai registi italiani, tra gli altri, Mother Lode [+leggi anche:
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intervista: Matteo Tortone
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di Matteo Tortone, che era alla Settimana della Critica di Venezia 2021; Amuka di Antonio Spanò (Congo/Belgio/Italia), Los Zuluagas [+leggi anche:
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(Italia/Colombia), di Flavia Montini.

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