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CPH:DOX 2022

Recensione: The Fall

di 

- Nel suo nuovo documentario, Andreas Koefoed mostra che sopravvivere è una cosa, imparare a vivere di nuovo un'altra

Recensione: The Fall

Cose del genere non accadono tutti i giorni: una notte una bambina di 11 anni si sporge dalla finestra e sopravvive a una caduta dal quinto piano. Alcuni lo considereranno un miracolo, la prova che “qualcuno deve averla protetta”. Altri noteranno semplicemente che c'era un dottore che fumava nel cortile di casa che aveva assistito all’accaduto, rendendolo probabilmente uno dei pochi casi in cui la dipendenza si trasforma in una benedizione.

In The Fall, il regista Andreas Koefoed – che di recente ha realizzato il molto più apprezzabile dal grande pubblico The Lost Leonardo [+leggi anche:
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– è interessato a qualcos'altro: a quello che è successo dopo. Sopravvivere è una cosa, imparare a vivere di nuovo un'altra. Estrid, la sua protagonista, si trasforma improvvisamente in una bambina di vetro, con una dolorosa riabilitazione che segna le sue giornate. Diventa triste e ritirata, anche se è impossibile dire se quel lato oscuro fosse già lì o sia arrivato dopo la caduta. Non avremmo mai pensato che questo piccolo documentario, presentato in anteprima mondiale al CPH:DOX, ci avrebbe fatto pensare a uno scambio di battute di Batman Begins: “Perché cadiamo signore? In modo che possiamo imparare a rialzarci”.

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È interessante notare che, man mano che Estrid cresce e diventa più forte, sembra aver chiuso con le parole. Non vuole più rispondere alle domande, vuole esprimere ciò che le è successo attraverso i propri movimenti, attraverso la danza. Dopotutto è il suo corpo che ha subito tutti quei danni, che ha dovuto trasformarsi, che l'ha limitata per così tanto tempo. "Non ho mai riacquistato il mio corpo", dice, ma sta ancora cercando dei modi per riappropriarsene.

Proprio come ogni adolescente. Non ama le sue cicatrici, certo, ma non vuole nemmeno più un trattamento preferenziale: vuole essere il tipo di ragazzina che mette l'eyeliner nero e si tinge i capelli di verde, se dovesse sorgere tale necessità. Vuole essere qualcuno che litiga con i suoi genitori e spara a raffica durante gli alterchi. Qualcuno che sia di più del suo incidente,e non deve parlaredi "ragazzi" con uno specialista davanti ai suoi genitori.

L'evento stesso è un ricordo confuso nella sua mente. Stava camminando nel sonno o stava solo facendo un sogno particolarmente vivido che l'ha spinta verso il pericolo? Koefoed si rivolge anche ad altre persone – compresi i suoi genitori, che hanno sentito che un bambino è caduto dalla finestra quella notte, per scoprire poi che era la loro figlia – ma mantiene intattauna parte del mistero. Inoltre continua a tornare sul viso di Estrid, ribelle e stanco. Partendo dall’oggi, per poi tornare indietro a cinque anni prima, mostra a quella ragazza dai capelli lunghi che va in giro con le stampellei suoi progressi e le sue frustrazioni., È un ritratto molto delicato, senza un gran finale. Ma è così che superi il trauma: lo fai lentamente. O a volte, balli delicatamente per mandare via il dolore.

The Fall è prodotto dalla danese Sonntag Pictures.

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(Tradotto dall'inglese)

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