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BERLINALE 2022 Concorso

Recensione: Leonora addio

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- BERLINALE 2022: Quattro anni dopo la morte di Vittorio, Paolo Taviani torna a Berlino con un film dedicato al fratello, composto da due parti distinte

Recensione: Leonora addio
Fabrizio Ferracane in Leonora addio

Nel 2012 i fratelli Taviani hanno vinto l'Orso d'Oro alla Berlinale con Cesare deve morire [+leggi anche:
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. Adesso, quattro anni dopo la morte di Vittorio, Paolo Taviani torna al festival con un film dedicato al fratello, Leonora addio [+leggi anche:
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. Composto da due parti distinte, mostra ancora una volta il tocco leggero del vecchio maestro in quello che è un omaggio a Luigi Pirandello, alla sua stessa giovinezza, al suo paese e al suo cinema.

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Il film si apre con un filmato d'archivio di Pirandello che riceve il Premio Nobel nel 1934, e la voce fuori campo ci riferisce le parole che il drammaturgo scrisse all'epoca: "Non mi sono mai sentito così triste e solo". Questa complessità rimanda all'idea che ci sono molteplici scenari possibili per la vita di ogni persona, ed è con questo concetto che Taviani gioca.

Successivamente, girato in bianco e nero, come l'intero primo segmento, un vecchio uomo è sdraiato sul letto di morte su quello che sembra un palcoscenico, con pareti bianche e pochissimi mobili.I suoi figli entrano, e quando raggiungono il letto sono invecchiati. L'effimero della vita è un altro motivo che percorre il film.

Poi inizia davvero la prima parte, che racconta il viaggio che le ceneri di Pirandello dovettero compiere affinché il suo ultimo desiderio – essere disperso in mare vicino alla sua città natale di Agrigento, in Sicilia – si realizzasse. Quando morì nel 1936, Mussolini non poté resistere a fargli un grande funerale fascista. Dieci anni dopo – il passare del tempo è raffigurato tramite cinegiornali e spezzoni di film italiani del dopoguerra, in particolare Paisà di Rossellini – un consigliere agrigentino (Fabrizio Ferracane) arriva a Roma per riportare le ceneri al loro posto.

Taviani utilizza questa storia come un microcosmo della società italiana dell'epoca – o meglio, dei ricordi che ne ha. La popolazione ha un rapporto complesso con l'esercito americano di occupazione, i profughi viaggiano da una parte all'altra del Paese, sotto il peso della povertà e delle malattie, e la Chiesa è in uno stato di confusione.

Una sequenza ambientata su un treno merci che il consigliere comunale deve prendere dopo che il suo volo è stato cancellato, a causa della superstizione sia del gruppo di passeggeri che dello stesso pilota, è un modo ideale per il regista di mostrarci gli elementi di cui sopra, e anche un'opportunità per i direttori della fotografia Paolo Carnera e Simone Zampagni di creare una vera magia cinematografica con giochi di luci e ombre.

Quando le ceneri vengono sparse in mare, l'immagine lentamente si colora, nei toni della seppia. Il secondo segmento è un adattamento dell'ultimo racconto di Pirandello, Il chiodo, basato su un articolo di giornale su un ragazzo italiano che aveva ucciso una ragazza a Brooklyn. Combinandolo con un altro estratto da un vecchio film italiano, Taviani ci invia un messaggio sulla vita che passa.

Leonora addio è un film adatto al crepuscolo del percorso cinematografico di un maestro. La prima parte, con il suo affetto per la sua gente e la nostalgia per la sua giovinezza, sembra più uno di quei classici film italiani che un'opera moderna. Un paio di tocchi di umorismo assurdo sono un cenno alla poetica stessa di Pirandello, che trattava anche dell'effimero dell'esistenza umana. Il secondo segmento è un cortometraggio di fattura classica in cui la colonna sonora di Nicola Piovani con archi e voci femminili veicola una gravità particolare.

Leonora addio è una coproduzione tra le compagnie italiane Stemal Entertainment, Cinemaundici e RAI Cinema. Fandango cura le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 15/02/2022: Berlinale 2022 - Leonora addio

24 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Paolo Taviani, Donatella Palermo, Paolo Del Brocco, Fabrizio Ferracane
© 2022 Fabrizio de Gennaro & Dario Caruso for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it, dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso

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