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PRODUZIONE / FINANZIAMENTI Svizzera

Jan Gassmann in fase di post-produzione con il suo nuovo film 99 Moons

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- Dopo Europe, She Loves del 2016, il regista zurighese torna a parlarci, nel suo nuovo film ora in post-produzione, di relazioni di coppia

Jan Gassmann in fase di post-produzione con il suo nuovo film 99 Moons
Il regista Jan Gassmann

Fedele alla sua idea di un cinema che sconfina oltre i generi prestabiliti, Jan Gassmann ama giocare con i limiti, che sia a livello formale o tematico. Con al suo attivo già cinque lungometraggi fra i quali tre documentari: Chrigu [+leggi anche:
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(presentato alla Berlinale del 2007), Karma Shadub (Grand Prix a Visions du réel nel 2013) e la sua ultima fatica Europe, She Loves [+leggi anche:
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(Emerging Swiss Talent Award allo Zurich Film Festival 2016 e FFF-Förderpreis al DOK Fest München lo stesso anno) e un film collettivo che raggruppa una buona parte dei.delle giovani registi.e svizzeri.e in divenire Wonderland [+leggi anche:
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, presentato a Locarno nel 2015, Jan Gassmann può già vantare un CV di prim’ordine che si arricchirà ben presto di una nuova pepita: 99 Moons [+leggi anche:
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Secondo lungometraggio di finzione del regista, prodotto dalla zurighese Zodiac Pictures insieme alla Schweizer Radio und Fernsehen e alla SRG SSR, si interroga nuovamente sul sentimento amoroso, l’irrazionalità che lo contraddistingue e le derive che implicitamente lo contraddistinguono. Se Europe, She Loves voleva essere un condensato (attraverso il ritratto di quattro coppie) di ciò che contraddistingue oggigiorno, in un Europa in costante mutazione, le relazioni di coppia eterosessuali, 99 Moons si concentra su due personaggi uniti da sentimenti che sfociano nell’ossessione. Lei è Bigna (intrepretata da Valentina Di Pace), una quasi trentenne ricercatrice specializzata nel campo dei maremoti sul punto di trasferirsi in Cile per motivi di lavoro e lui è Fank (Dominik Fellmann), 33 anni, colui che farà vacillare le sue certezze fino a spingerla a rimanere.

Fin qui niente di particolarmente nuovo se non che il regista decide di indagare le motivazioni di ogni personaggio proseguendo ben oltre quello che potrebbe dall’esterno assomigliare ad un happy end. Dopo la passione divorante arriva l’ossessione e con lei la perdita di controllo, fino alla violenza reciproca. Bigna molla tutto e scappa in Cile dove mette in scena un simulacro di normalità eterosessuale sposando un collega più anziano. Tocca allora a Frank fare i conti con il dolore della perdita, con i ricordi di una passione che lo perseguita e che non riesce a lasciarsi alle spalle. Come un tossicodipendente, cosciente del male che si autoinfligge, Frank oscilla fra bisogno di procurarsi un’ultima dose e il bisogno di scappare per salvarsi. E se l’amore non fosse altro che questo, una lotta costante fra esaltazione e autolesionismo?

Atteso nei primi mesi del 2022, 99 Moons può contare sul supporto di giovani e dinamici professionisti impegnati in molti progetti legati al cinema svizzero (e non solo). Fra questi la montatrice Miriam Märk, che ha già collaborato con Jan Gassmann su Europe, She Loves e Mariurizius Starkle Drux (anche lui parte del progetto Europe, She Loves, che ha lavorato con i registi più importanti del giovane cinema svizzero come Michael Koch, Tobias Nölle, Hannes Baumgartner, Lorenz Merz, Lisa Blatter o Eva Vitija) per il sound design.

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