email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BLACK NIGHTS 2021 Concorso

Recensione: Entre la niebla

di 

- Il film di Augusto Sandino mescola realismo magico con elementi psico-drammatici, con un imminente disastro ecologico sullo sfondo

Recensione: Entre la niebla
Sebastian Pii in Entre la niebla

Il regista colombiano Augusto Sandino torna al Tallinn Black Nights Film Festival dopo aver vinto il Premio Speciale della Giuria e il Premio FIPRESCI nel 2016 con il suo primo lungometraggio, Suave el aliento. Partecipando alla selezione ufficiale del raduno estone di quest'anno, Entre la niebla [+leggi anche:
trailer
intervista: Augusto Sandino
scheda film
]
è un'opera altamente enigmatica che mescola elementi di realismo magico e dramma psicologico.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il film di Sandino non segue una narrazione precisa. Mira invece a fornire allo spettatore un'esperienza cinematografica molto particolare, che può dividere il pubblico a causa della sua natura prevalentemente frammentaria e "nebbiosa" - se mi perdonate il gioco di parole -. In dettaglio, ci concentriamo su un pastore solitario chiamato semplicemente "F" (interpretato dal fotografo Sebastian Pii, affetto dalla sindrome di Hallermann-Streiff), che funge da guardiano di una zona molto remota e montagnosa del Sud America, il Sumapaz Páramo. Fin dall'inizio, ci rendiamo conto che l'ecosistema in cui vive è in pericolo, poiché viene violentemente distrutto dall'intervento umano. Nel frattempo, F deve prendersi cura di suo padre malato (Mario de Jesús Viana).

Tutto sommato, il potenziale di Entre la niebla si basa molto sulla presenza magnetica e potente del suo protagonista. Le risorse dell'insolito attore - il suo corpo, la sua voce e i suoi movimenti - diventano una tela bianca su cui Sandino riesce a disegnare un personaggio unico e immaginario. La fiducia reciproca di Sandino e Pii nell'intraprendere questo processo creativo è evidente sullo schermo e permette a entrambi di esplorare - intimamente e profondamente - alcuni aspetti delicati della vita, come la solitudine, l'istinto, la paura e, soprattutto, l'eros. Qui, Sandino fa un lavoro eccellente e confida nella sensibilità e nelle altre qualità di Pii. In questo senso, il suo lavoro di regia può essere paragonato a quello di Matteo Garrone e Marcello Fonte in Dogman [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Matteo Garrone
scheda film
]
, o a quello di Jo Sol e Íñigo Martínez in Armugán, el último acabador [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Jo Sol
scheda film
]
.

Le urgenze sessuali di F occupano gradualmente sempre più spazio - e ci regalano alcune scene visivamente molto interessanti, tra cui una in cui il protagonista mima il cunnilingus leccando la parte interna di una fragola.

Fatta eccezione per alcuni effetti in CGI non del tutto convincenti (come una scala bianca che porta al cielo, che appare in una delle visioni di F), realtà e immaginazione si fondono con successo, in particolare grazie all'attento lavoro della macchina da presa di Gio Park. Il direttore della fotografia permette all'ambiente naturale e ostile, e alla nebbia, di influenzare pesantemente l'atmosfera misteriosa e scomoda del film, optando per una gamma di colori più scuri e grigi per gli esterni e più rassicuranti e caldi per gli interni.

Più avanti nel film, la componente surreale e immaginaria guadagna più importanza, quando F sogna di fuggire dalla sua terra desolata e deprimente e sembra imparare l'inglese, la lingua degli "astronauti" e dei "viaggiatori". Nonostante la storia sia ambientata nelle Ande, c'è poca traccia della lingua spagnola, tranne che per due brani che fanno parte della colonna sonora. In particolare, Sandino sceglie di limitare il più possibile i dialoghi, e le poche battute che ci sono sono pronunciate in inglese o nel dialetto (fittizio) di Sunapakún, il che contribuisce a immergere lo spettatore in un viaggio lirico, ma comunque piuttosto straniante, ambientato in un "non luogo" e in un tempo imprecisato, che potrebbe essere vicino ai giorni nostri (per la presenza di alcuni oggetti più moderni, come radio e automobili).

Entre la niebla è stato prodotto dalla casa ceca MagicLab, dalla norvegese Perspektiv Produksjon e quella colombiana Schweizen Media Group. Pluto Film, con base a Berlino, ne gestisce le vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy