email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BLACK NIGHTS 2021 Concorso opere prime

Recensione: Troubled Minds

di 

- Nel loro film d'esordio, i fratelli lettoni Raitis, Lauris e Mārcis Abele esplorano il crollo esistenziale di due artisti che lottano per far fronte ai loro problemi di salute mentale

Recensione: Troubled Minds

È sempre difficile trasporre sul grande schermo il dolore e le disgrazie di qualcuno gravemente colpito da problemi di salute mentale. Ispirati da eventi della vita reale accaduti a un loro caro amico bipolare, i fratelli Abele - gli sceneggiatori e registi Raitis e Lauris e il direttore della fotografia Mārcis - hanno presentato il loro primo lungometraggio, intitolato Troubled Minds [+leggi anche:
trailer
intervista: Lauris Abele, Raitis Abele…
scheda film
]
, nel concorso dedicato alle opere prime del Tallinn Black Nights Film Festival di quest’anno.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Presentato come un "dramedy" - una definizione solo in parte accurata, perché c’è molto più dramma che commedia - Troubled Minds segue i due fratelli Robert (Toms Auniņš) e Martin (Mārcis Lācis), provocatori artisti visivi che lavorano alla loro più grande mostra. Robert e Martin faticano ad andare avanti con il loro lavoro, temendo di compromettere l'accordo che hanno con Gunnar, un importante gallerista d'arte locale che sostiene la loro mostra (Juris Žagars). I giorni passano, scanditi dall'abuso di sostanze psicotrope, dal bere pesante, dagli incontri casuali, dai cicli del sonno disturbati, dalle allucinazioni e dal sesso selvaggio. Il loro stile di vita caotico si riflette evidentemente attraverso il frenetico lavoro della macchina da presa, i colori lampeggianti e il paesaggio sonoro martellante, che ricordano non troppo sottilmente le atmosfere psichedeliche e inquietanti dei lavori di Gaspar Noé.

In ogni caso, acquistiamo consapevolezza del film man mano che impariamo di più sui due personaggi principali. Le loro personalità contrastanti emergono gradualmente, e così ci rendiamo conto di quanto possano essere esplosivi i loro scontri. Martin sembra quello che spinge sempre le cose all'estremo, fermamente convinto che nel prossimo futuro avverrà l'inversione dei poli magnetici, una convinzione destinata a scatenare conseguenze inaspettate. Nel frattempo, Robert adotta un profilo più cauto e con i piedi per terra, nonostante non sia del tutto lucido o in pace con se stesso. Lo sviluppo della loro relazione è percepibile non solo attraverso i loro comportamenti e le scelte di vita, ma anche osservando come trasformano radicalmente il loro aspetto, e in particolare le loro barbe e i loro tagli di capelli.

Con una nota più spensierata, il film non esita a rappresentare il folle mondo sotterraneo degli (pseudo) artisti e i cliché che circondano gli esperti del settore, spesso sorpresi ad ammirare opere d'arte contemporanea incomprensibili.

La scena conclusiva è la più emozionante di tutto il film. Cattura con successo il fardello del convivere con il disturbo bipolare e altri problemi di salute mentale. L'enorme cubo nero che vediamo in vari momenti del film, che svolge un ruolo simbolico, assume un nuovo significato, aperto a molteplici interpretazioni.

A causa della sua controversa narrativa e dei suoi personaggi, Troubled Minds dividerà sicuramente il pubblico. Tuttavia è un viaggio che vale la pena intraprendere e un esperimento cinematografico piuttosto audace nel contesto della scena cinematografica della regione baltica.

Troubled Minds è prodotto da Tritone Studio, società di Riga.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy