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SALONICCO 2021

Recensione: Magnetic Fields

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- L'autore di fumetti e regista esordiente Yorgos Goussis osserva l'attrazione piuttosto magnetica tra due eccentrici sconosciuti, mentre si incrociano su una montuosa isola greca

Recensione: Magnetic Fields
Elena Topalidou e Antonis Tsiotsiopoulos in Magnetic Fields

A meno che non siate dei cervelloni che hanno continuato a studiare fisica a livello avanzato o in un corso universitario, la maggior parte di voi avrà contemplato l'elettromagnetismo per l'ultima volta all'inizio della scuola secondaria. Ma è facile ricordare l'atmosfera di quelle lezioni pratiche: la sensazione pungente che si provava quando le polverose bacchette magnetiche scattavano o si muovevano sul tavolo di lavoro. Il regista greco Yorgos Goussis, premiato per il suo primo lungometraggio, Magnetic Fields, in concorso al Festival internazionale del film di Salonicco (leggi la news), non è il primo a paragonare l'attrazione romantica a quella che i fisici (che siano benedetti) chiamano "energia radiale", eppure il suo strano film si concentra su questo, osservando due individui molto diversi sull'isola di Cefalonia che prima si muovono in sincronia e poi si allontanano in modo struggente.  

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Magnetic Fields è un astuto esperimento scientifico, in un senso altro e complementare. Goussis, insieme ai suoi due protagonisti, Elena Topalidou e Antonis Tsiotsiopoulos, ha ideato il film senza la tipica preparazione, facendo guerrilla-filming al culmine della pandemia, l'anno scorso, con solo una bozza di storia e 15 giorni di riprese improvvisate per portarlo a termine. Il lavoro che ne è scaturito presenta le asperità – fili della trama slegati e personaggi vaghi, in questo caso – che ci si aspetterebbe da un processo del genere, e manca di originalità e tensione narrativa, ma il film ha il vantaggio di poter essere considerato il risultato felice di una serie di limitazioni rigorose, un po' come un esercizio studentesco o una sfida cinematografica di 48 ore.

Tuttavia, Goussis e il suo talentuoso direttore della fotografia, Giorgos Koutsaliaris, vanno elogiati, ma anche biasimati, per ciò che presentano. Il formato di ripresa scelto, il MiniDV – quello preferito dal Dogma 95 di due decenni fa – combinato con le composizioni paesaggistiche alla Kiarostami, crea un'incompatibilità stilistica. La progressione stessa della trama presenta quelli che potrebbero essere tacciati di essere elementi tipici di un film indie malinconico: una ballerina e musicista disincantata (Topalidou, il cui nome è lo stesso del suo personaggio reale) fugge dagli obblighi familiari per un capriccio; su un traghetto per l'isola, incontra un burbero impiegato (Tsiotsiopoulos, come sopra) con una scatola che contiene i resti di sua zia da seppellire.

Ciò che ne consegue non riesce a trovare una giusta definizione tra un senso di mistero narrativo e una sciatteria in cui le motivazioni dei personaggi e della trama risultano erratiche. Quando Antonis cerca di contrattare con l'addetto di un cimitero ortodosso sull'isola, per poter fare una tomba per sua zia, si scopre che lui la conosceva appena e che lei era solo nata sull'isola senza averci mai vissuto – uno dei tanti punti della storia che sembrano, per così dire, presi a caso da un sacchetto di appunti stropicciati, e non abbastanza intenzionali per essere una battuta o una parodia.

Magnetic Fields si svolge comunque in modo piacevole e senza troppe pretese, e possiamo quasi capire l'attrazione dell'elegante Elena nei confronti del malandato Antonis: lei è un'artista che infonde lo stesso elemento di imprevedibilità della sua arte nella sua vita, e il suo nuovo amico improvvisato è una fresca fonte di ispirazione e spontaneità. Le loro simpatiche battute e gli scambi di koan della vita, nella migliore delle ipotesi, fanno sembrare Magnetic Fields una versione tascabile di film di viaggio d’autore come Nel corso del tempo di Wim Wenders o l'ottimo Scompartimento n. 6 di quest'anno.

Magnetic Fields è una produzione greca guidata da miniFILMS, Naked Eye Productions e Heretic, ed è coprodotto dal Greek Film Centre. Heretic Outreach è l'agente di vendita del film.

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(Tradotto dall'inglese)

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