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SIVIGLIA 2021

Recensione: Rendir los machos

di 

- David Pantaleón esordisce come regista di lungometraggi con un film costruito come un susseguirsi di bellissimi tableaux vivants, con una trama ispirata a tradizioni e rituali

Recensione: Rendir los machos

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, il primo lungometraggio di David Pantaleón (Gran Canaria, 1978), è stato presentato in anteprima mondiale alla 18ma edizione del Festival del cinema europeo di Siviglia, in apertura della sezione Las Nuevas Olas, una delle più audaci e all'avanguardia della manifestazione, sempre attenta alle tendenze e ai talenti emergenti, diretta dall'inarrestabile José Luis Cienfuegos, supportato da un team al suo stesso livello di audacia, impegno e curiosità.

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Su una sceneggiatura – non priva di ironia – scritta da Pantaleón stesso con Amos Milbor, Rendir los machos (interpretato da attori professionisti e non) narra il conflitto tra due fratelli che, dopo la morte del padre, devono portare a termine una missione peculiare insieme: trasportare sette capretti attraverso terre aride e selvagge, per consegnarli al loro più grande rivale. Durante il viaggio, ovviamente, accadranno eventi che capovolgeranno la situazione iniziale. E durante il viaggio lo spettatore godrà della bellezza di angoli incredibili di Fuerteventura e Tenerife, mai visti in cartolina.

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di Samuel M. Delgado ed Helena Girón, film al quale Pantaleón ha partecipato come attore, così come Blanco en blanco [+leggi anche:
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di Théo Court, titoli che riescono anche a superare quello stanco stereotipo secondo cui i luoghi sono un personaggio in più. In questa occasione avviene persino qualcosa di magico: che l'uso di quell'oggetto volante ben identificato che risponde al nome di drone abbia una funzione estetica armonica (in particolare una sequenza che sfrutta la potenza delle ombre create dalla luce del sole, su acque bicolore particolarmente suggestive), in sintonia con il resto della narrazione, e non si tratta di una dimostrazione abusiva di acrobazie aeree, come si è visto spesso ultimamente ogni volta che le azioni si svolgono in “scenari incomparabili”.

Ma soprattutto, il grande valore di Rendir los machos risiede nella costruzione delle sequenze, in quelle inquadrature statiche che, progettate come tableaux vivants, trasformano lo schermo cinematografico in una sorta di grande palcoscenico, in un ambiente naturale (con qualche leggera manipolazione) dove questi due uomini in transito si muovono. Questo è il pregio più grande e anche il difetto più notevole di questo film: mentre sei incantato dalla sua pacata bellezza, essa – a volte troppo statica e contemplativa – può farti venire sonno.

Rendir los machos è una produzione franco-spagnola delle compagnie Volcano Films e Noodles Productions. Il film è distribuito in Spagna dalla compagnia Begin Again Films.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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