Il Festival dei Popoli omaggia Nicolas Klotz ed Elisabeth Perceval
- La 62ma edizione del festival internazionale del film documentario, in programma a Firenze dal 20 al 28 novembre, dedica una retrospettiva esclusiva ai due registi francesi
Le loro opere non sono mai state distribuite in Italia, ma a riempire questo vuoto ora ci pensa il Festival dei Popoli. La 62ma edizione del festival internazionale del film documentario, in programma a Firenze dal 20 al 28 novembre, ospiterà la prima retrospettiva italiana dedicata a Nicolas Klotz ed Elisabeth Perceval, il duo di registi francesi attivi sia sul fronte del cinema documentario che di finzione, e nella cui opera coesistono resistenza politica ed evocazione poetica.
Uno stato di guerra perenne in tempo di pace, il confronto con l’esperienza della violenza sociale, politica, economica, così come i temi dell’ospitalità e dell’integrazione razziale, sono al centro del lavoro dei due registi, che saranno nel capoluogo toscano per presentare i loro film, incontrare il pubblico e partecipare a tavole rotonde e workshop. L’omaggio, intitolato “Frontiere in fiamme” e curato da Daniela Persico, proporrà una selezione di 15 opere: si partirà con l'anteprima italiana di Nous disons révolution (2021) per poi spaziare dagli esordi di Paria (2000) e La blessure [+leggi anche:
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scheda film] (2004), passando per film di grande successo come La question humaine [+leggi anche:
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scheda film] (2007, protagonista Mathieu Amalric) e Low Life (2011), e per progetti più sperimentali come il mediometraggio Mata Atlantica (2016) e Saxifrages (2021), fino alle intersezioni con il teatro con la trilogia Project Castellucci (2015), realizzata in collaborazione con Murmuris, e Hamlet en Palestine [+leggi anche:
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scheda film] (2017).
“Sono molto orgoglioso di portare al Festival dei Popoli e per la prima volta in Italia l’opera di due cineasti radicali e dalla forte vocazione civile”, commenta Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival. “Non si tratta di documentaristi puri, ma di registi che indagano la realtà e il nostro stare al mondo come corpi politici e sociali in una straordinaria varietà di forme, dal documentario alla finzione, passando per l’arte installativa e il teatro filmato, e questo è molto in linea con il nuovo orientamento che stiamo dando al Festival”.
“La questione delle frontiere per noi è centrale”, spiegano in una nota Klotz e Perceval, “tra formati, generi, budget, ma anche tra film già realizzati e quelli in corso. La nostra attuale filmografia, composta da una cinquantina di film, non è né finita né fissa: è un lavoro in corso da tre decenni, una cartografia dei tentativi che stiamo esplorando per filmare il presente e allo stesso tempo fare i conti con la Storia che ci ha preceduto e ciò che stiamo lasciando alle prossime generazioni. Il nostro è un cinema ‘post-documentario’, la cui missione è di rendere visibile ciò che la politica, l’amministrazione burocratica e il potere poliziesco stanno cercando di far scomparire”.
Il programma completo del 62° Festival dei Popoli, che prevede un Concorso internazionale, un Concorso italiano, Eventi speciali e molto altro, sarà annunciato il 10 novembre. Il festival è realizzata con il contributo di MiBACT - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Sistema Toscana.
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