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GINEVRA 2021

Il Geneva International Film Festival svela la sua accattivante programmazione

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- Il festival ritorna con una 27esima edizione in pompa magna che celebra la diversità e la pluridisciplinarità della produzione audiovisiva

Il Geneva International Film Festival svela la sua accattivante programmazione
Ghost Song di Nicolas Peduzzi

Sempre attento alle novità nel campo della produzione audiovisiva, il Geneva International Film Festival (5-14 novembre) continua sulla strada dell’innovazione proponendo una programmazione intrigante e innovativa che si concentra sulle produzioni cinematografiche, sulle serie TV e sulla creazione digitale. Osservatorio delle nuove tecnologie e dell’innovazione, il Geneva Digital Market (8-12 novembre) festeggia invece, tra le mura della mitica sala cinematografica Le Plaza, i suoi nove anni.

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Capitanato per la prima volta da Anaïs Emery (cofondatrice artistica del Neuchâtel International Fantastic Film Festival), la nuova edizione del GIFF intende onorare la diversità di una produzione audiovisiva fluida e in costante mutazione. Come affermato dalla sua direttrice artistica, il GIFF si impone come un festival intenso nel quale le nuove tecnologie duettano con l’umano anziché sfidarlo.

La programmazione di quest’anno, che si apre con la prima mondiale della performance It’s Alive: A Journey into Invisible Cinema di Stephan Eicher, comprende 150 opere che mettono l’accento sulle forme narrative innovative, il coraggio formale e la radicalità. Numerose le produzioni e coproduzioni europee selezionate nel Concorso internazionale lungometraggi. Tra queste troviamo Ghost Song [+leggi anche:
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del francese Nicolas Peduzzi che mette in scena una maestosa valchiria dei tempi moderni, il primo film della regista spagnola Ainhoa Rodríguez Destello bravío [+leggi anche:
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intervista: Ainhoa Rodríguez
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, un viaggio poetico dai toni surrealisti tra le pieghe soffocanti del patriarcato rurale, Poulet Frites [+leggi anche:
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intervista: Jean Libon e Yves Hinant
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, coproduzione franco belga di Jean Liban e Yves Hinant nella quale i protagonisti rischiano letteralmente la pelle, Thèo et les métamorphoses [+leggi anche:
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intervista: Damien Odoul
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di Damien Odoul, odissea poetica nella quale sperimentare una libertà al di là delle regole di una società che tenta di formattare tutti, El gran movimiento [+leggi anche:
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del regista boliviano Kiro Russo, un’ode mistica al mondo intangibile che ci attornia, Petrov’s Flu [+leggi anche:
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del russo Kirill Serebrennikov, opera punk esteticamente grandiosa e destabilizzante, e Costa Brava, Lebanon [+leggi anche:
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della regista libanese Mounia Akl che segue una famiglia che deve fare i conti con un avvenire sempre più incerto.

La sezione Territori virtuali regala invece a Ginevra 40 opere immersive e istallazioni interattive. Per quest’edizione il GIFF propone un nuovo programma retrospettivo dedicato alla storia del piccolo schermo POP TV-The Untold Story of the Small Screen nel quale sarà messo in avanti il meglio e il peggio che nasce dal legame ormai indissolubile tra televisione e cultura contemporanea.

Il Geneva Award che ricompensa un.a.x artista dalla carriera eccezionale sarà attribuito quest’anno al regista italiano Luca Guadagnino, un autore che questiona attraverso il suo universo artistico i concetti di inclusività e “normalità”. Il premio Film&Beyond che ricompensa il lavoro di un.a.x artista pluridisciplinare sarà invece assegnato al disegnatore di fumetti, sceneggiatore e regista Riad Sattouf, presente a Ginevra per una masterclass.

Per quanto riguarda i momenti forti di questa 27esima edizione, nella categoria serie TV, sono da segnalare alcune imperdibili uscite autunnali imperdibili come la produzione danese Kamikaze di Annete K. Olsen e l’ambizioso racconto di spionaggio ungherese The Informant [+leggi anche:
intervista: Bálint Szentgyörgyi
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di Bálint Szentgyörgyi. Da notare anche la presenza di tre serie TV svizzere inedite: Sacha [+leggi anche:
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di Léa Fazer e Nicole Castioni, un viaggio intrigante e inaspettato nella vita (reale) di un personaggio complesso che scava con coraggio nel suo passato, Tschugger di David Constantin, un thriller che mette in scena con umorismo, attraverso dei dialoghi in dialetto dell’Alto Vallese, una Svizzera molto meno “liscia” di quanto ci si aspetti e La vie de J.C. creata da Zep e diretta da Gary Grenier.

Per quanto riguarda gli highlights cinematografici saranno presentati tra gli altri: la trilogia The Mole Song: Undercover Agent Reiji-Final di Takashi Miike (première internazionale), il toccante Nobody Has to Know [+leggi anche:
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intervista: Bouli Lanners
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di Bouli Lanners o ancora l’animazione virtuale Madrid Noir di James A. Castillo. A chiudere il festival in bellezza ci penserà À plein temps [+leggi anche:
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intervista: Eric Gravel
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di Eric Gravel.

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