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VENEZIA 2021 Orizzonti

Recensione: Anatomy of Time

di 

- VENEZIA 2021: Il tempo è il proverbiale cerchio piatto in questo dramma confuso del regista thailandese Jakrawal Nilthamrong

Recensione: Anatomy of Time
Sorabodee Changsiri e Thaveeratana Leelanuja in Anatomy of Time

Un luogo cruciale in Anatomy of Time [+leggi anche:
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scheda film
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è un negozio di orologi vecchio stile, gestito dal padre del protagonista, e che espone dozzine di delicati orologi in legno artigianali sulle sue pareti. Ti aspetteresti che il proprietario del posto sia un esperto nel riparare e organizzare tutta la sua merce: aprendo i pezzi del tempo e osservando le loro viscere con il know-how di un medico chirurgo su un paziente anestetizzato. Letteralmente, una "anatomia del tempo". Ma l'artista e regista thailandese Jakrawal Nilthamrong, nel suo secondo lungometraggio, si spinge a manipolare questo “tempo”: lo sceneggiatore-regista lo piega di tanto in tanto, per creare linee temporali perpendicolari e parallele di eventi che si biforcano. Eppure, naturalmente, nella nozione accettata ed empirica del tempo, esso precipita senza il nostro intervento, un secondo dopo l'altro, in un orizzonte indefinito del futuro. Non c'è ritorno. Anatomy of Time è stato uno degli ultimi film in anteprima al Festival di Venezia di quest'anno, nella sezione competitiva Orizzonti.

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Questa contraddizione pone le basi per molti altre scissioni irrisolte in questo film. Per prima cosa, mentre possiamo levarci il cappello di fronte alla tecnica formale, e a come Nilthamrong mantiene viva la nostra attenzione per tutto questo lungo e talvolta narrativamente misterioso lavoro, dobbiamo riconoscere la pseudo-profondità della nozione di "anatomia del tempo”, un'affermazione abbastanza opaca da poter scivolare in una sorta di mancanza di significato. In realtà, ciò che Nilthamrong sta facendo con i percorsi narrativi che si biforcano nel suo film non è così diverso da numerosi altri lavori che hanno strutture non lineari, assumendo la frase molto citata di Godard secondo cui una storia dovrebbe avere un inizio, una parte centrale e una fine - ma non necessariamente in quell'ordine. La sensazione che Anatomy of Time miri a mostrarci qualcosa senza precedenti sa un po’ di arroganza.

La storia, che si snoda attraverso linee temporali, digressioni e punti di riferimento fuori luogo, sembrerà familiare agli spettatori che hanno seguito il cinema thailandese attraverso il circuito dei festival negli ultimi decenni, da registi come Apichatpong Weerasethakul e Anocha Suwichakornpong. Segue le fortune della travagliata ma incrollabile Meam attraverso diversi decenni, interpretata da giovane da Prapamonton Eiamchan e in vecchiaia da Thaveeratana Leelanuja. L'altro personaggio principale, il cui nome non è specificato nel film, è il suo amante, un ufficiale militare (Wanlop Rungkumjad), che nella sequenza temporale successiva del film è un generale in pensione e caduto in disgrazia (Sorabodee Changsiri). Viene insultato verbalmente sia dai passanti per strada che dall’infermiera alle cui cure è affidato. Finiamo per compatirlo, ma possiamo anche percepirlo come un capro espiatorio per la morsa di generazioni di militari sulla vita thailandese: i cittadini non possono fare a meno di dirigere la loro rabbia su qualcuno.

A differenza di alcuni dei Paesi vicini che sono caduti sotto l'influenza del pensiero marxista-leninista, la religione, in particolare il buddismo, ha ancora una enorme influenza in Thailandia, e questo si riflette nei cineasti nazionali, anche nei loro modi anticonformisti. Quindi Nilthamrong sta giocando con il tempo, oscillandolo avanti e indietro con i suoi personaggi aggrappati alla vita, ma sembra perso nel suo stesso esperimento, invece di realizzare qualcosa di magistrale e compiutamente integrato. Invertendo una regola tipica per alcuni film, la tecnica e il ritmo sono impeccabili, ma le sue idee e il senso di profondità non convincono altrettanto, sembra meno profondi man mano che li scopri. Soprattutto per quanto riguarda i periodi in cui vigeva la legge marziale in Thailandia, non può colpirci più della semplice paura che abbiamo di vedere quelle imponenti uniformi mimetiche sullo schermo.

Anatomy of Time è una coproduzione tra Thailandia, Francia, Paesi Bassi e Singapore. Le società di produzione coinvolte sono Diversion, Damned Films, Sluizer Film Productions, M’Go Films e Mit Out Sound Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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