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VENEZIA 2021 Orizzonti

Il concorso cortometraggi della sezione Orizzonti di Venezia offre una selezione eclettica

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- VENEZIA 2021: Mentre la selezione sta per essere svelata al pubblico del Lido, uno sguardo ad alcuni dei nuovi talenti da scoprire

Il concorso cortometraggi della sezione Orizzonti di Venezia offre una selezione eclettica
La Fée Des Roberts di Léahn Vivier-Chapas

Il concorso cortometraggi della sezione Orizzonti della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia  è da sempre un evento ristretto e di dimensioni contenute il cui scopo è fornire alla sezione Orizzonti nuovi talenti da poter mettere in risalto. Secondo una prospettiva globale — alcuni dei film che sono stati premiati nel corso degli ultimi anni erano indiani, indonesiani e colombiani — quest’anno vi è una selezione di film piuttosto eclettica, in cui concorrono svariati generi e stili.

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In seguito a una sorta di rinascita del formato cortometraggio in Lituania nel corso degli ultimi anni — dato che i cortometraggi lituani sono ormai sempre presenti ai festival di Berlino e di Venezia —anche Saulius Baradinskas dimostra di essere uno dei tanti registi provenienti dai paesi balcanici che bisogna tenere d’occhio. Il suo film Techno Mama analizza in una maniera brillantemente evocativa il difficile rapporto tra una madre e un figlio, e parla non soltanto dei divari generazionali all’interno dei paesi post-sovietici ma anche dell’apparente impossibilità di realizzare i propri sogni. Mentre Baradinskas offre una direzione forte e fiduciosa — un paesaggio urbano e crudo con un minimo accenno di realismo magico — il film rimane a galla grazie a fantastiche performance centrali.

Anche il film italiano Il turno, diretto da Chiara Marotta e Loris Giuseppe Nese, è caratterizzato da strabilianti performance. Il film è incentrato sulla storia di due giovani infermiere, di cui una lavora di giorno e l’altra nei turni di notte, che si prendono cura di una signora anziana allettata. Mentre di norma si incontrano per un breve lasso di tempo, un incidente le cambierà per sempre. Il film vira tra il discreto e il malinconico in quanto affronta la tematica della responsabilità, della migrazione e della paura tutte provocate da avvenimenti apparentemente privati e tenuti sotto controllo. Questo film dà un senso di claustrofobia e di tensione e rappresenta un perfetto utilizzo del formato cortometraggio.

Questo stesso senso di claustrofobia è presente anche nel film francese Descente 4am di Mehdi Fikri. Con l’estensione dei poteri della polizia in seguito agli attacchi terroristici di Parigi, una donna poliziotto raggiunge di prima mattina i suoi colleghi in un raid. Ma lì, vede quanto questi poteri vengano usati impropriamente. Girato con una certa urgenza e interamente in bianco e nero, il film di Fikri è un pesante atto di accusa nei confronti delle autorità che talvolta possono fare uno strappo alla regola a seconda dei propri interessi.

L’animazione è presente anche nel film irlandese The Fall of The Ibis King, diretto da Josh O’Caoimh e Mikai Geronimo. Proveniente dal paese della National Film School, il film esplora le macchinazioni di un’opera lirica dopo che un attore è rimasto scosso dal ritorno dell’ex protagonista. Con un elevato senso di realtà — in quanto il film gioca con l’intersezione tra melodramma e assurdità — la pellicola presenta uno stile di animazione che è elegante ma ampolloso. È un’opera che conserva perennemente la sua audacia e che canta, sia da un punto di vista letterale che figurativo.

Tuttavia, è un’opera dai toni positivamente sommessi quando comparata al film di animazione francese La Fée Des Roberts, il cui titolo inglese è The Boobies Fairy. Il regista Léahn Vivier-Chapas crea una storia magnificamente sopra le righe che giustappone i desideri di una bambina nel circo – che vuole il seno a cui allude il titolo – ai tentativi di addestrare una leonessa per renderla parte dello show. Riecheggia l’estetica di artisti del calibro di Robert Crumb, della famigerata rivista a fumetti Heavy Metal e in parte anche dei Manga. In tal modo la delicatezza viene gettata via dalla finestra per poi essere schiacciata sotto il peso di una enorme scollatura. Ma nonostante il suo intrattenimento granguignolesco ed eccessivo, il film fornisce un commento riflessivo e sincero sui ruoli di genere e sulla natura del conformismo.

Nella sezione vi è anche il film spagnolo Heltzear (Mikel Gurrea) che è incentrato sulla storia di una ragazza che, nel bel mezzo del conflitto basco, si prepara per la scalata più difficile della sua vita, e il film Don’t Get Too Comfortable (Shaima Al-Tamimi, Yemen/Qatar/Emirati Arabi Uniti/Stati Uniti/Paesi Bassi), un documentario commovente nel quale la regista scrive una lettera al suo defunto nonno attraverso cui analizza la drammatica situazione dello Yemen ai giorni nostri.

I film:

Orizzonti Cortometraggi

Concorso

Don’t Get Too Comfortable - Shaima Al-Tamimi (Yemen/Qatar/Emirati Arabi Uniti /Stati Uniti/Paesi Bassi)
Techno, Mama - Saulius Baradinskas (Lituania)
Descente (4AM) - Mehdi Fikri (Francia)
Mulaqat (Sandstorm) - Seemab Gul (Pakistan)
Heltzear - Mikel Gurrea (Spagna)
Los Huesos - Cristóbal León, Joaquín Cociña (Cile)
Tou Sheng, Ji Dan, Zuo Ye Ben (Hair Tie, Egg, Homework Books) - Luo Runxiao (Cina)
Il Turno - Chiara Marotta, Loris Giuseppe Nese (Italia)
Fall Of The Ibis King - Josh O’Caoimh, Mikai Geronimo (Irlanda)
Pid Pokati Mai (New Abnormal) - Sorayos Prapapan (Thailandia/Corea del Sud/Singapore)
La Fée Des Roberts - Léahn Vivier-Chapas (Francia)
Kanoyama (The Last Day) - Momi Yamashita (Giappone)

Fuori Concorso

Ato - Bárbara Paz (Brasile)
Preghiera Della Sera (Diario Di Una Passeggiata) - Giuseppe Piccioni (Italia)

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(Tradotto dall'inglese da Ilaria Croce)

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