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VENEZIA 2021 Giornate degli Autori

Recensione: Immaculate

di 

- VENEZIA 2021: Monica Stan e George Chiper-Lillemark raccontano una storia avvincente sull'innocenza perduta

Recensione: Immaculate

Dramma ambientato in una comunità di recupero per tossicodipendenti, Immaculate [+leggi anche:
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, opera prima di Monica Stan e George Chiper-Lillemark, incontra il pubblico internazionale alle 18me Giornate degli Autori, la sezione indipendente della Mostra del Cinema di Venezia. Il film racconta la storia di Daria (la promettente Ana Dumitraşcu), una tossicodipendente di 18 anni che viene mandata dalla madre in una clinica di riabilitazione.

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Ispirato all'esperienza della stessa Stan, il film ritrae subito la protagonista come una ragazza innocente e timida che ha iniziato a iniettarsi eroina per colpa del suo fidanzato, un tossicodipendente. Daria ha tutti i sogni che una figlia e una studentessa coscienziosa potrebbe avere (superare gli esami finali e studiare per l'ammissione all'università), ma la sua esistenza viene drammaticamente sconvolta quando il suo ragazzo viene condannato a quattro anni di carcere e sua madre la porta in clinica. È proprio in questo momento che la incontriamo, mentre entra in un mondo che non conosce affatto.

Incontriamo presto gli altri pazienti, una gang colorita con un ordine gerarchico preciso. Il leader sembra essere Spartac (Vasile Pavel, l'attore non professionista che ha debuttato in Soldiers: Story from Ferentari [+leggi anche:
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di Ivana Mladenovic), un uomo corpulento ed ex detenuto che è il primo ad adocchiare Daria. Mentre lei è alla disperata ricerca di un telefono per chiamare il suo ragazzo in prigione, lui le chiede un bacio in cambio ed è completamente sorpreso quando lei rifiuta. L'innocenza e la lealtà di Daria verso il suo partner la rendono speciale agli occhi degli altri pazienti (che sono per lo più uomini, ad eccezione di una donna interpretata da Ilona Brezoianu, vista di recente come protagonista di Întregalde [+leggi anche:
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intervista: Radu Muntean
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di Radu Muntean, selezionato a Cannes), ma presto, l'arrivo di un nuovo paziente, Costea (Cezar Grumăzescu), scuoterà i delicati equilibri nella clinica.

Girato in un restrittivo formato 4:3 da Chiper-Lillemark (che ha iniziato la sua carriera come direttore della fotografia, con titoli come il vincitore dell'Orso d'oro della Berlinale Touch Me Not [+leggi anche:
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intervista: Adina Pintilie
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nella sua filmografia), Immaculate dedica molto tempo a mostrare come ciò che può essere un gesto semplice e gentile può trasformarsi in aggressività in un batter d'occhio. Ad un certo punto, vediamo Daria solleticata dagli altri pazienti. All'inizio ride, ma presto il solletico diventa brutale e la sua risata si trasforma in una smorfia. In un altro punto, Spartac le offre della cioccolata, ma poi la costringe a mangiare l'intera barretta. E come può sopravvivere l'innocenza in queste condizioni? Come può qualcosa rimanere immacolato qui?

C'è qualcosa di commovente e di ripugnante in questo branco di tossicodipendenti, tutti paria messi alle strette dalla loro dipendenza e costretti in un buco, che soffrono di stigma e sintomi di astinenza, e forse segretamente convinti che riprenderanno a farsi non appena il loro mese in clinica sarà terminato. Splendidamente interpretati da Bogdan Farcaş, Ionuţ Nicolae, Florin Hriţcu e altri, sembrano ansiosi di vedere se stessi attraverso gli occhi spalancati di Daria – forse la sua innocenza, le sue possibilità di ottenere un futuro migliore libero dalla dipendenza avranno effetto anche su di loro. Ma, proprio come ogni tossicodipendente è tentato dall’overdose, anche il loro rapporto con Daria cambia, diventando più intenso e persino pericoloso.

Forse Immaculate avrebbe potuto beneficiare di un montaggio più serrato. In ogni caso, è un buon esempio di cinema rumeno, che appare fresco anche se è rimasto quasi un decennio in fase di sviluppo. Per inciso, il progetto era stato presentato in Biennale College Cinema nel 2013.

Immaculate è prodotto dalla rumena Axel Film ed è venduto a livello internazionale da Syndicado.

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(Tradotto dall'inglese)

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