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CANNES 2021 Quinzaine des Réalisateurs

Recensione: A Night of Knowing Nothing

di 

- CANNES 2021: Payal Kapadia tratta del movimento anti-casta nel suo film vincitore dell’Oeil d’or, dimostrando che a volte è più facile protestare in strada che a casa propria

Recensione: A Night of Knowing Nothing

Programmato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes di quest'anno, A Night of Knowing Nothing [+leggi anche:
intervista: Payal Kapadia
scheda film
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dà una svolta piuttosto letterale al concetto di "found footage".  Questa volta il girato si trova davvero, all'interno di un armadio del Film & Television Institute d’India, per essere precisi. All'inizio si scopre che ci sono ritagli di giornale e memory card, ma anche vecchie lettere scritte da uno studente chiamato solo con l'iniziale “L” - che fa sembrare tutto un po' una indagine-personale-diventata-osservazione-politica , non diversamente dal brillante Radiograph of a Family [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
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di Firouzeh Khosrovani.

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Il film tuttavia non riguarda solo l’informazione ma anche l'invocare sentimenti molto specifici, motivo per cui la regista di Mumbai Payal Kapadia non va del tutto a segno: veicolata da una voce fuori campo traballante, la storia che emerge dalle lettere non ci coinvolge quanto dovrebbe. È anche una storia d'amore, che non viene lasciata fiorire completamente, soprattutto a causa della capacità dell'uomo di "ribellarsi in pubblico ma non nella vita privata" quando si tratta del movimento anti-casta, come afferma "L." Una volta che la sua famiglia ha reso nota la sua posizione, rinuncia praticamente alla lotta, lasciandola a scarabocchiare senza pensare sulla pagina e a condividere i suoi pensieri con nessuno in particolare.

Sebbene poco coinvolgente, questa sottotrama fornisce un utile sfondo ai disordini che Kapadia mostra in seguito, coinvolgendo principalmente studenti che protestano contro un tipo di discriminazione che è difficile immaginare, con persone che gridano a gran voce per la loro liberazione dallo sfruttamento, dalla criminalità e dalla povertà. L'elenco potrebbe continuare e i volti delle vittime di crimini terribili fanno tutti un'apparizione fugace. Kapadia, che probabilmente non vuole estromettere gli spettatori internazionali, non perde molto tempo a spiegare i molteplici traumi della sua regione, tuttavia - il che a volte è un problema - ci sono un po' di cose da studiare dopo aver visto questo film, per cogliere un po' meglio alcuni palpiti emotivi, come ad esempio la tragica storia di Rohith Vemula, lo studente suicidatosi combattendo per i diritti dei Dalit.

Ecco perché questo incubo in parte documentario e in parte sgranato si rivela un'esperienza a cui assistere a distanza di sicurezza: la violenza mostrata in bianco e nero, per quanto pesante, sembra sempre un po' più lontana. E mentre la lotta continua, sempre più disperata, una persona arriva silenziosamente alla triste conclusione che il suo amante, che non risponde mai, potrebbe non essere abbastanza forte per combattere per il proprio futuro. "Forse non sei mai stato coraggioso", recita una frase, facendo di questo film una storia sulla speranza ma anche sulla delusione.

A Night of Knowing Nothing è prodotto da Petit Chaos. Le vendite internazionali sono di Square Eyes.

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(Tradotto dall'inglese)

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