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CANNES 2021 Quinzaine des Réalisateurs

Recensione: Europa

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- CANNES 2021: Con la cadenza di un thriller, il film di Haider Rashid fa piombare lo spettatore nell’incubo di una caccia al migrante sul confine turco-bulgaro

Recensione: Europa
Adam Ali in Europa

“Go back. No Europe!” Sono parole che sintetizzano bene la “questione migranti”, ed è la frase che si sente urlare nelle orecchie Kamal, un giovane iracheno che in Europa [+leggi anche:
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di Haider Rashid cerca di varcare il confine turco-bulgaro. Nel film, presentato a Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs, il ragazzo iracheno interpretato dall’attore e regista libico-britannico Adam Ali attraversa per tre giorni la foresta cercando di sfuggire ai mercenari locali che danno la caccia ai migranti come fossero cinghiali.

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Il film si apre su uno di quei famigerati trafficanti (Mohamed Zouaoui) che in cambio di ingenti somme di denaro aiutano i migranti ad avvicinarsi all’Europa. Il gruppo di cui fa parte il nostro protagonista cade subito in un’imboscata delle guardie di confine e si disperde. Inizia così una frenetica corsa verso la libertà che durerà quasi tutti i 75 minuti del film. Come spiega il regista in una lunga didascalia nei primi frames del film, l’arrivo dei migranti in Europa è gestito da organizzazioni criminali che operano in complicità con le forze di polizia di frontiera e funzionari di alto rango dei governi. I migranti in cerca di salvezza e dignità subiscono regolarmente soprusi e intimidazioni dai funzionari di polizia, che li respingono oltre le frontiere. Le foreste lungo questi confini sono pattugliate anche da gruppi organizzati di civili nazionalisti armati che si definiscono “cacciatori di migranti”. Donne e uomini affrontano la morte ogni giorno nel tentativo di crearsi una nuova vita.

Anche se il parente più stretto di questo film è l’Orso d’oro del 2002 Cose di questo mondo di Michael Winterbottom, l’approccio registico di Rashid è diverso, per cui Europa ha la cadenza di un thriller, lo spettatore è indotto a seguire ogni battito di cuore, ogni respiro affannoso del giovane in fuga. Il lavoro del fonico di presa diretta Giandomenico Petilllo e del sound designer Gabriele Fasano è quello di restituire con prepotenza alle nostre orecchie ogni suono di elicottero, fruscio dei rami e lamento soffocato di Kamal, mentre la fotografia cristallina di Jacopo Maria Caramella ostentano i suoi occhi dilatati dalla paura, il vivido inferno di clorofilla che lo circonda, le sue ferite aperte. E quasi possiamo sentire l’odore dell’adrenalina sprigionata dal corpo di Kamal.  Quando l’iracheno si trova a lottare per la sopravvivenza con un uomo armato, il passamontagna d quest’ultimo cade e scopre un ragazzo biondo forse appena ventenne. Lui con la tuta mimetica, Kamal con la maglietta del campione di calcio egiziano e centrocampista del Liverpool Mohamed Salah, insieme sono l’incarnazione della insensatezza di questo “scontro di civiltà”.

Haider Rashid è nato a Firenze da padre iracheno e madre italiana e i suoi documentari e cortometraggi affrontano spesso il tema dell’identità, migrazioni seconde generazioni. Il suo precedente film di fiction Sta per piovere [+leggi anche:
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(2013) è stato il primo film italiano sullo “Ius Soli”, mentre No Borders (2016) il primo documentario italiano in realtà virtuale. Europa, scritto dal regista con Sonia Giannetto (anche co-montatrice) è un film-testimonianza che si guarda senza riprendere fiato, necessario come un libro di scuola, nato da racconti reali di persone che attraversano il Mediterraneo o le foreste per raggiungere la libertà. Come ha scritto il premio Nobel per la letteratura Naguib Mahfouz, “casa non è dove sei nato. È dove cessano i tuoi tentativi di fuga”.

Europa è coproduzione tra Italia e Kuwait di Radical Plans con Beyond Dreams e Fair Play. Le vendite internazionali sono affidate a MPM Premium.

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