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CANNES 2021 Concorso

Recensione: Scompartimento n.6

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- CANNES 2021: Il regista finlandese Juho Kuosmanen ci invita in un affascinante viaggio fino a Murmansk nel suo film selezionato in concorso

Recensione: Scompartimento n.6
Seidi Haarla e Yuriy Borisov in Scompartimento n.6

C'è un affascinante film polacco del 1959 intitolato Night Train, diretto da Jerzy Kawalerowicz, in cui un uomo e una donna viaggiano insieme in uno scompartimento del treno nonostante non si conoscano affatto. Sebbene la studentessa finlandese Laura (Seidi Haarla) e il minatore russo Ljoha (Yuriy Borisov) finiscano in una situazione simile in Scompartimento n.6 [+leggi anche:
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di Juho Kuosmanen (presentato in concorso ufficiale a Cannes), questo è un viaggio molto meno glamour – con sottaceti, uova sode e il genere di sigarette che puzzano moltissimo.

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La donna si reca a Murmansk per visitare alcuni antichi petroglifi, e sulla strada si rende conto che la sua amante, che è rimasta a Mosca, non si cura troppo di lei. L'uomo va a lavorare, e beve. La claustrofobia che si genera è reale e, nell'era della pandemia, quasi palpabile – è un tipo di treno che ha più a che fare con la sopravvivenza che con il viaggio, come lo descrive Desireless in “Voyage, Voyage”. È proprio per questo che la dinamica che si dipana tra i personaggi è interessante e confusa, spaziando dalla spiacevole sensazione di una possibile minaccia sessuale (di fatto è un miracolo che questa storia, in definitiva molto calda e persino divertente, non sia più minacciosa) a una goffa amicizia che non ha alcun senso, ma in qualche modo funziona.

Come ha dimostrato nel suo lavoro precedente, The Happiest Day in the Life of Olli Maki [+leggi anche:
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, vincitore della sezione Un Certain Regard nel 2016, Kuosmanen non realizza "film d'epoca", ma opere che sembrano uscire dai rispettivi periodi storici (in questo caso, la fine degli anni '90, l'era post-Titanic, come viene rivelato in modo piuttosto esilarante). Il direttore della fotografia J.-P. Passi fa un ottimo lavoro riportandoci indietro a quegli anni. Kuosmanen è anche un regista tenerissimo, che sembra voler abbracciare costantemente questi personaggi, costruendo quelle che alcuni chiamano "piccole storie dal cuore grande". Borisov e Haarla sono del tutto preparati per intraprendere questo viaggio, offrendo interpretazioni tranquille e trasmettendo la sensazione di essere stati davvero intrappolati su un treno per molto tempo, senza una doccia o altri liquidi oltre alla vodka.

A differenza del libro di Rosa Liksom, a cui il film è ispirato, il personaggio russo è molto più giovane, il che funziona meglio (uomini più anziani alle prese con donne più giovani hanno già avuto abbastanza storie e meritano una pausa...). Tuttavia, il rapporto tra questa strana coppia rimane enigmatico, facendoci capire quanto possano essere strane alcune di queste conversazioni in treno, dove due sconosciuti condividono quasi tutto e poi prendono i loro bagagli, scendono e non si vedono mai più. Addio.

Tuttavia, qui c'è un'accettazione di questo tipo di legame fugace, coadiuvato dal fatto che nessuno di loro ha uno smartphone. Questo rende il viaggio di Laura un po' spaventoso, ma anche emozionante (proprio come la famigerata battuta sulla scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti aspetta). Una sensazione che in realtà viene presto dimenticata. Quando te ne vai, te ne vai semplicemente, senza aggrapparti a un momento che avrebbe potuto essere importante, in un modo che capirai solo molto più tardi, ma che non era destinato a durare. Che viaggio meraviglioso – a parte l'odore.

Scompartimento n.6 è prodotto dalla finlandese Aamu Film Company, ed è coprodotto dalla tedesca Achtung Panda!, l’estone Amrion Productions e la russa CTB Film Company. Le vendite internazionali sono guidate da Totem Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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