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FESTIVAL / PREMI Italia

Il Bolzano Film Festival Bozen va on line

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- Il festival si prepara ad una 34esima edizione online. Apre lo svizzero My Wonderful Wanda di Bettina Oberli

Il Bolzano Film Festival Bozen va on line
My Wonderful Wanda di Bettina Oberli

Sotto il motto #imKINOdaCASA, il 34esimo Bolzano Film Festival Bozen (13 - 18 aprile) si prepara ad una edizione on line, a causa della pandemia. L’apertura è affidata allo svizzero My Wonderful Wanda [+leggi anche:
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intervista: Bettina Oberli
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di Bettina Oberli, dramedy presentata in anteprima mondiale al Tribeca 2020 su una donna polacca che sconvolge le dinamiche di una famiglia benestante.

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In concorso 6 titoli, che si contenderanno il premio Provincia autonoma di Bolzano assegnato da una giuria composta da Claudia Landsberger, per anni consulente della Berlinale; Sonja Heiss, sceneggiatrice e regista tedesca, e Corrado Ravazzini, filmaker indipendente italiano.

Dalla Svizzera arriva Beyto [+leggi anche:
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intervista: Gitta Gsell
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della zurighese Gitta Gsell, Prix du public alle Giornate di Soletta, storia di uno studente, astro nascente di un club di nuoto di Berna che si innamora del suo allenatore. Evi Romen, regista di Bolzano attiva a Vienna, presenta al festival Why Not You [+leggi anche:
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, il suo primo lungometraggio già vincitore in vari festival. Dalla Germania, la regista Leonie Krippendorff (nella lista dei “10 European talents to watch in 2020” di Variety) porta a Bolzano Cocoon [+leggi anche:
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, film d'apertura della sezione Generation della Berlinale 2020. Al festival torna la regista bolzanina Maura Delpero (già vincitrice nel 2008 con il mediometraggio Nadea e Sveta), con la coproduzione italo-argentina Maternal [+leggi anche:
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intervista: Maura Delpero
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, ambientato a Buenos Aires. Il regista italiano Maurizio Zaccaro porta a Bolzano la storia di Nour [+leggi anche:
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, una bimba di dieci anni che ha affrontato da sola il viaggio verso l’Europa attraverso il Mediterraneo. Ultimo film in concorso è Windstill, della bolzanina Nancy Camaldo, di produzione tedesca.

A valutare il miglior documentario in concorso sarà una giuria di tre esperti del genere, composta da Sven Ilgner, docente di cinema, la regista italiana Michela Occhipinti e la regista e attrice viennese Andrea Schramek. Luca Lucchesi con A Black Jesus [+leggi anche:
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 ci porta in un piccolo borgo del Sud Italia, dove la statua di un Gesù nero viene venerata da secoli. Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli firmano il mediometraggio Due scatole dimenticate, sul ritrovamento di negativi fotografici che li riportano nel 1964-65 in un Vietnam del Nord in guerra con gli USA. Di produzione austriaca è Glory to the Queen [+leggi anche:
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 della regista Tatia Skhirtladze. A Tbilisi, Georgia, quattro campionesse mondiali di scacchi si ritrovano dopo 25 anni. Di Laika, il cane randagio primo essere vivente ad essere inviato nello spazio raccontano Elsa Kremser e Levin Peter in Space Dogs [+leggi anche:
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intervista: Elsa Kremser, Levin Peter
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, coproduzione austro-tedesca. Dalla Svizzera Ivo Zen con Under Blue Skies [+leggi anche:
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racconta di un villaggio in cui i giovani degli anni '80 e '90 si sono rifugiati nella tossicodipendenza. Il regista portoghese Nuno Escudeiro, formatosi alla scuola ZeLig di Bolzano, presenta The Valley [+leggi anche:
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, documentario ambientato al confine tra Italia e Francia, tra i migranti in fuga dalla guerra.

Confermate anche per il 2021 due importanti finestre all’interno del festival. Made in Südtirol/Alto Adige comprende una scelta di 6 film internazionali girati in parte sul territorio con il sostegno del fondo IDM. Il workshop Final Touch #6: Intense feedback from experts si terrà online con i 4 progetti selezionati.

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