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FILM / RECENSIONI Spagna

Recensione: Nación

di 

- Il documentario di Margarita Ledo Andión è una rilettura sensibile e impegnata di un passato recente, con protagoniste alcune operaie che continuano a lottare per i propri diritti più elementari

Recensione: Nación

Viviamo nell'era del racconto. Siamo consapevoli ormai da tempo che ciò che non viene raccontato non esiste. È logico, quindi, che chi si dedica a raccontare storie abbia il desiderio di illuminare alcune zone d'ombra, per dare un senso a ciò che siamo. In Spagna, Luis López Carrasco ha saputo con El año del descubrimiento [+leggi anche:
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ribaltare la prospettiva sugli anni della "modernizzazione" del Paese, considerati da molti come tempi di gloria difficilmente ripetibili. I poteri dei media sono sempre stati utili nel plasmare grandi narrazioni, accessibili e accattivanti per le masse, che fungessero da strutture di comprensione per il sistema e i suoi interessi. La regista galiziana Margarita Ledo Andión è un'autrice consapevole, e con il suo cinema militante e combattivo si è sempre concentrata su storie sconosciute ai più, rivendicandone l'importanza per comprendere il nostro passato e, soprattutto, chiarendo il modo in cui queste storie condizionano il nostro presente e il nostro futuro.

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In Nación [+leggi anche:
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intervista: Margarita Ledo Andión
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, Premio speciale per la miglior regia di un film spagnolo all'ultimo Festival di Siviglia, Ledo Andión si concentra sulle operaie della fabbrica di ceramiche Pontesa ad Arcade. Si tratta di una fabbrica integrata in un più ampio gruppo industriale, che dagli anni Sessanta ha vissuto periodi di grande prosperità fino alla sua chiusura nel 2001. Partiamo da un presente in cui queste donne continuano a lottare per il ripristino di diritti violati al momento del loro licenziamento. Raccontate in prima persona, le esperienze di donne che hanno raddoppiato i turni e svolto molteplici funzioni nella filiera, danno forma a una realtà problematica, e alla quale non è stata ancora data una risposta soddisfacente. Lo sguardo di Ledo Andión ci spinge a valorizzare queste storie. Vediamo donne orgogliose di svolgere un lavoro che ha dato loro soddisfazione personale e indipendenza economica. Si capisce che questo lavoro è stato anche una porta dischiusa verso una libertà fino ad allora consentita solo agli uomini. Quindi quando quella porta ti viene sbattuta in faccia, è impossibile non sentirsi colpiti. Come calpestare impunemente la dignità di un gruppo di donne oneste? Com'è possibile che a tal punto non abbiano ricevuto riparazione?

Con queste domande in mente, ci rendiamo conto che le cicatrici portate dalle lavoratrici sono le stesse condivise da migliaia di donne in Galizia. Donne che sono servite come manodopera economica ed efficiente in industrie fiorenti, che hanno allevato figli e curato case con amore e impegno. Ledo Andión ce le mette davanti, ce le fa guardare negli occhi per farci capire che è impossibile pensare a un futuro per la Galizia che non passi attraverso un presente dignitoso e giusto per le donne che le danno forma e significato.

Oltre a un ritratto sociale sensibile e impegnato, Nación ha grandi ambizioni artistiche. La tranquillità della telecamera quando osserva le donne nel loro presente, notando i loro gesti e movimenti, contrasta con la frenesia dell'attività della fabbrica mostrata nei vecchi video, e con la violenza delle cariche della polizia durante i giorni di sciopero. Le collaborazioni dell'artista Mónica de Nut e dell'attrice Mónica Caamaño, protagoniste di momenti di grande forza plastica in cui i loro corpi e le loro voci dialogano direttamente con il paesaggio, forniscono una dimensione poetica all'insieme, rafforzata dalla bellezza della musica composta da Mercedes Peón.

Nación è una produzione di Nós Productora Cinematográfica Galega, ed esce nei cinema spagnoli il 26 marzo.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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