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TRIESTE 2021 WEMW

REPORT: When East Meets West 2021

di 

- Il profilo dei progetti vincitori del forum di coproduzione virtuale When East Meets West di quest'anno

REPORT: When East Meets West 2021
(© WEMW)

Si è svolta la scorsa settimana l'edizione 2021 "Out of the Box" del forum di coproduzione When East Meets West del Trieste Film Festival, che ha presentato 21 progetti di lungometraggi di finzione e documentari. Di seguito, descriviamo i vincitori del premio, ad eccezione del progetto kazako A Winner Is Seen at the Start, che ha vinto tre premi ed è descritto nel nostro articolo disponibile qui.

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Flow Postproduction Award

A Safe Place - Sara Summa (Germania)
Produttori: Roxana RichtersLisa Roling (Chromosom Film)
Il secondo lungometraggio della regista del film selezionato alla Berlinale 2019 The Last to See Them [+leggi anche:
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, Sara Summa, è un musical di personaggi che segue due giovani innamorati, Oliver e Laura, il cui "luogo sicuro" è un lago ghiacciato al centro della loro cittadina. Ma una strana, malinconica atmosfera avvolge la città mentre la sua piccola fabbrica chiude e queste crepe simboliche nel ghiaccio influenzano il rapporto dei protagonisti. "Mescolerò storia d'amore, film di genere e critica sociale nel tentativo di creare un ritratto vivace ed emozionante che parli alle persone della nostra società", dice Summa. Il progetto è in fase iniziale di sviluppo.

DAE Accelerator Award

Foals - Salomé Hévin (Francia)
Produttori: Vincent Metzinger, Beata Saboova (Pivonka)
Nel suo primo lungometraggio documentario, la regista francese Salomé Hévin segue Nikita, un ragazzo di 13 anni travagliato che la madre single non riesce a gestire, così lo manda in una comunità chiusa negli Urali, dove il sacerdote padre Boris cerca di trasformare questi ragazzi in "veri uomini". Per Boris, questa idea stereotipata ruota attorno alla forza e alla protezione della patria, così i ragazzi trascorrono le loro giornate immersi in preghiere, passeggiate a cavallo e sessioni di lotta. La storia è raccontata dal punto di vista del rapporto di Nikita con sua madre, e il progetto è in fase di finanziamento.

EAVE Scholarship

Marija Dimitrova, produttrice di Housekeeping for Beginners [+leggi anche:
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di Goran Stolevski (Macedonia del Nord)
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di Dina Duma, che ha vinto il Post Pitch Award a connecting cottbus lo scorso anno, Marija Dimitrova produce uno dei due lungometraggi in cantiere dell'australiano Goran Stolevski (meglio conosciuto per il corto vincitore del Sundance 2018 Would You Look at Her). Housekeeping for Beginners parla di una donna lesbica che vive in una sorta di comune ed è costretta a crescere le due figlie della sua partner deceduta. Per poterli adottare legalmente, deve prima convincere il suo migliore amico gay a sposarla. Stolevski dice che userà una camera a mano e incoraggerà l'improvvisazione in modo da catturare momenti autentici tra i personaggi. Il progetto è già sostenuto dai fondi cinematografici della Macedonia del Nord e del Kosovo.

Marché du Film Producers Network Accreditation – fiction

Marija Razgutė, produttrice di Slow [+leggi anche:
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intervista: Marija Kavtaradze
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di Marija Kavtaradzė (Lituania)
Marija Razgutė è nota come la produttrice di Nova Lituania [+leggi anche:
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intervista: Karolis Kaupinis
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e Summer Survivors [+leggi anche:
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intervista: Marija Kavtaradzė
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, il primo lungometraggio di Marija Kavtaradzė. Nel suo secondo lavoro, la regista racconta la storia di Greta, una ballerina contemporanea professionista, e Dovydas, un interprete del linguaggio dei segni. Mentre la loro amicizia vira in territorio romantico, Greta scopre che Dovydas è asessuale, ma la forza della loro connessione la motiva a rimanere nella relazione. "Ci sarà molta corporeità nel film – è importante per me vedere veri corpi umani, la consistenza della pelle, il sudore..." dice Kavtaradzė, e aggiunge che per questo motivo vuole filmare in 16mm. Il progetto è in fase di finanziamento.

Marché du Film Producers Network Accreditation – documentario

Matteo Pecorara, produttore di Europe-East di Elena Rebeca Carini (Italia)
Matteo Pecorara produce questo documentario, in fase di finanziamento, attraverso la società di Parma Small Boss. La trentenne Elena Rebeca Carini è nata in Romania ma è stata adottata in Italia, e il suo primo lungometraggio è autobiografico. Descrivendo il film come un “road movie esistenziale”, ha deciso di fare il viaggio in macchina da Piacenza a Bucarest per scoprire la storia della sua famiglia biologica, con un sorprendente compagno di viaggio: il fratello Gerard, scomparso da tempo. È un viaggio che ripercorre gli ultimi trent'anni di storia europea, indagando l'evoluzione di parole come “unione”, “confini” e “identità”.

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(Tradotto dall'inglese)

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