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BLACK NIGHTS 2020 Concorso

Recensione: On the Water

di 

- Il nuovo lungometraggio di Peeter Simm è una commedia drammatica piacevole, caratterizzata da uno stravagante senso dell'umorismo e con un giovane protagonista carismatico

Recensione: On the Water

Peeter Simm torna finalmente sul grande schermo con una nuova commedia drammatica di formazione, intitolata On the Water [+leggi anche:
trailer
intervista: Peeter Simm
scheda film
]
e che partecipa al concorso principale del Festival Black Nights di Tallinn di quest'anno. Veterano del cinema estone e allievo dell'Istituto statale di cinematografia di Mosca, il regista di Kiviõli è diventato famoso grazie al suo debutto alla regia nel 1980, Ideal Landscape, che fu bandito negli anni dell'Unione Sovietica e successivamente è stato definito uno dei migliori film estoni di tutti i tempi.

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La storia di On the Water è basata sull'omonimo libro di Olavi Ruitlane (che è anche sceneggiatore) e ruota attorno alle avventure e alle disgrazie di un adolescente mite chiamato Andres (brillantemente interpretato da Rasmus Ermel), che cresce sotto la guida della sua premurosa nonna (Maria Klenskaja) e del nonno cinico e scontroso (Kalju Orro) nell'Estonia sovietica rurale del 1982, alla fine del governo di Leonid Brezhnev. La mancanza di una figura materna gioca un ruolo cruciale in tutto il film. Presto apprendiamo che la donna si trova presumibilmente in Svezia; a volte, Andres la scorge nelle sue visioni e la sua somiglianza con Agnetha Fältskog degli Abba viene sfruttata in modo scherzoso. Andres, più o meno sulla scia di tanti altri film di formazione, affronta le questioni tipiche della sua età: bulli, pressioni dei coetanei, pubertà e problemi a scuola. I suoi unici amici sono la sua canna da pesca, i suoi libri e i “ragazzi più grandi” che vivono nel suo quartiere. Pescare e passare del tempo con loro rappresenta per il ragazzo una via d'uscita dal grigiore della sua vita quotidiana.

Anche se i temi del film non sono sicuramente i più originali, tre cose distinguono questo lavoro dal resto del genere: l'ambientazione sovietica estone, curiosa per un film di formazione, ben resa da un’eccellente scenografia; i numerosi echi delle commedie tardo-sovietiche degli anni '70 e '80, particolarmente visibili in termini di stile, colonna sonora ed espedienti comici; e la presenza sporadica ma efficace di umorismo nero.

L'aggiunta di diversi personaggi sopra le righe (tra cui due dei "ragazzi più grandi", vale a dire il bizzarro ma adorabile amico di Andres, Kolla, interpretato da Aarne Soro, e l'ex detenuto Valter, interpretato da Marko Matvere) funziona bene e offre diversi momenti di risate. Andres acquisisce lentamente forza e carisma ed è facile entrare in empatia con il ragazzo, che si sforza di trovare il suo posto nel mondo e di ottenere il rispetto degli adulti e degli altri ragazzi della sua comunità.

Nel complesso, il nuovo film di Simm è una piacevole dramedy di formazione che può soddisfare l'appetito dei giovani spettatori dei paesi post-sovietici con i suoi temi accattivanti, così come i loro genitori con il suo delicato tocco nostalgico che racconta di una strana ma non così lontana era. Il lungometraggio della durata di 106 minuti è pieno di disgrazie tragicomiche, gag esilaranti, ormoni impazziti, birichinate (non così) infantili, ma anche momenti toccanti che sottolineano l'importanza dell'amore e dell'amicizia.

On the Water è prodotto dalla società di Tallinn Filmivabrik.

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(Tradotto dall'inglese)

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