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FILM / RECENSIONI Finlandia / Germania / Svezia

Recensione: Nimby - Not in My Back Yard

di 

- Piume di struzzo incontra i bifolchi nazisti nella satira finlandese di Teemu Nikki che spiega le cose un po' troppo chiaramente

Recensione: Nimby - Not in My Back Yard
sx-dx: Jouko Puolanto, Susanna Pukkila, Ona Kamu, Almila Bagriacik, Mari Rantasila e Antti Reini in Nimby – Not in My Back Yard

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all'Oscar per il Miglior film straniero, e il puro caos del suo primo lungometraggio, Lovemilla [+leggi anche:
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, con alcolizzati trasformati in zombie e panda giganti, solo per citare alcuni dei suoi personaggi, il regista Teemu Nikki si è già affermato come il portavoce di alcune delle principali stranezze finlandesi. Nonostante Nimby – Not in My Back Yard [+leggi anche:
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, la sua ultima impresa, attualmente nel bel mezzo della sua distribuzione sul mercato locale, risulti ancora strano, non arriva poi a tanto, accontentandosi, invece, di dichiarazioni socio-politiche rilasciate impugnando un fucile ma che suonano sorprendentemente ingenue.

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E ancora, la lezione di “tollerarsi a vicenda”, per quanto dolorosamente familiare, non si adatta affatto ai personaggi del film, bloccati in casa dopo che “l’incontro con i genitori” è andato terribilmente storto. Soprattutto perché, nonostante non siano poi tanto conservatori, tutti hanno qualcosa da nascondere: Mervi (Susanna Pukkila ) ha vissuto e festeggiato con la sua ragazza Kata (Almila Bagriacik), ma non ha ancora fatto coming out con i suoi genitori, i quali, a loro volta, da tempo intrattengono una relazione aperta con i loro vicini, tra cui un pastore bisessuale. Il suo ex fidanzato sta passando dalla parte nazista, probabilmente perché lei l'ha scaricato al telefono, e quando la famiglia di Amburgo di Kata – inclusa una mamma che è una nota politica musulmana – arriva all'improvviso, questo caratteristico angolo della campagna finlandese vedrà ben presto molto più di un semplice abitante del posto che si gode una birra dopo una sauna.

Quando ci si ritrova quasi ad essere degli ostaggi, le conversazioni si fanno più fitte e ora che la decisione di evitare la politica e la religione non è più un'opzione, i litigi continui diventano inevitabili, interrotti solo da bevute notturne ed erotismo o dalla decisione di spostarsi in soffitta e “rimanere neutrali”. Come la Svizzera, si presume.

Ma se risulta sempre divertente vedere un aspirante leader fascista  (Matti Onnismaa di Euthanizer, un uomo in mezzo a tutte quelle svastiche) che chiede salsicce di soia facendo sembrare il tutto impeccabile grazie al lavoro del direttore della fotografia Sari Aaltonen, un'ambientazione limitata come questa richiede davvero dialoghi più coinvolgenti e una recitazione più omogenea, come quella riguardante le varie questioni familiari. Come diceva una canzone: “business in the front, (Nazi) party in the back”. Ciò che è benvenuto, tuttavia, è il fatto che, nonostante tutti i loro pregiudizi, espressi sempre con maggior forza man mano che il pericolo si avvicina, e l'approccio che dà il titolo al film, nessun personaggio del film potrebbe essere considerato come l'ultimo rifugio della tradizione o della “normalità". Non la giovane coppia, non i loro genitori sessualmente avventurosi o politicamente attivi, e certamente non un aspirante leader fascista che chiede salsicce di soia. Un brindisi all’essere tutti incasinati, allora. Che ne pensate di questa nuova normalità?

Nimby - Not in My Back Yard è stato prodotto da Jani Pösö per la finlandese It's Alive Films. È coprodotto da Amir Hamz , Christian Springer, Jörgen Andersson e Kjell Åhlund per la tedesca Bon Voyage Films e la svedese Doppelganger. La distribuzione nazionale è curata da Scanbox Entertainment Finland, mentre le vendite sono curate dall’italiana Intramovies.

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(Tradotto dall'inglese da Enrico Rossetti)

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