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SAN SEBASTIAN 2020 New Directors

Recensione: La última primavera

di 

- Il primo lungometraggio di Isabel Lamberti ricostruisce un evento vero con le stesse persone che lo hanno subito, una famiglia della baraccopoli La Cañada Real di Madrid

Recensione: La última primavera

Due anni fa, Entre dos aguas [+leggi anche:
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trionfò al Festival internazionale del cinema di San Sebastian, un film in cui Isaki Lacuesta riprendeva due personaggi di un suo titolo precedente – i fratelli, allora bambini, Isra e Cheíto – e li seguiva nella loro vita adulta attraverso la loro paternità, il lavoro e le derive della vita: il film vinse una meritata Conchiglia d'oro. In questa edizione, l'olandese-spagnola Isabel Lamberti presenta in anteprima, ma nella sezione New Directors, la sua prima incursione nel lungometraggio di finzione, La última primera [+leggi anche:
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, dove, come l’autore di La leyenda del tiempo, usa un attore con cui ha già lavorato – David Gabarre Jiménez, apparso nel suo cortometraggio Volando voy – per fargli rivivere cinque anni dopo, davanti alla telecamera, una situazione che ha subito in prima persona con la sua famiglia.

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In questo modo, Lamberti è diventata un membro in più (e invisibile) della famiglia Gabarre-Mendoza per catturare la sua verità sullo schermo: quella di alcune persone che hanno dovuto lasciare la loro casa costruita con le proprie mani nella baraccopoli di La Cañada Real a Madrid, che è stata demolita, per trasferirsi in un appartamento. Ciò che il film mostra è tutto il percorso, dall'arrivo della polizia che avverte che il terreno dove abitano è stato acquistato, fino a quando fanno le valigie per lasciare la loro casa di tanti anni.

Presentato in anteprima al pubblico del Kursaal di San Sebastian, La última primera mostra un atto di resistenza, ma è anche un ritratto amorevole di una comunità fuori luogo, di uno stile di vita libero e di una transizione dolorosa. Muovendosi su quel confine liquido tra documentario e finzione, ricreando eventi vissuti con attori non professionisti – alcuni dei quali con una presenza scenica notevole – il film trasmette una grande e autentica emozione, senza artifici.

La piccola troupe cinematografica di Lamberti invita lo spettatore a immergersi in quella realtà per i suoi 77 minuti di montaggio agile – con brevi sequenze e abili ellissi – che aiutano non solo a entrare in empatia con ciò che accade davanti ai nostri occhi, ma anche a demolire i pregiudizi su uno stile di vita che non siamo abituati a vedere al cinema... tranne che in un film di Isaki Lacuesta.

La última primavera, che è tra i film che erano stati selezionati per la sezione parallela ACID del Festival di Cannes 2020, è una produzione della società olandese IJswater Films e della società spagnola Tourmalet Films; le sue vendite sono gestite da Loco Films.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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