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ASTRA 2020

Recensione: Josefin & Florin

di 

- Il documentario svedese di Ellen Fiske e Joanna Karlberg, una commovente storia di amore e stigma sociale, ha recentemente vinto il primo premio al Concorso rumeno di Astra

Recensione: Josefin & Florin

Josefin & Florin [+leggi anche:
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, delle registe svedesi Ellen Fiske e Joanna Karlberg – uno dei tanti documentari che ha visto il suo itinerario per i festival interrompersi per colpa della pandemia – ha vinto il premio principale al concorso rumeno del Festival di Astra (4-13 Settembre, Sibiu, con una edizione online a seguire a Ottobre): festival di documentari rumeno attivo più longevo (leggi la news). Questo film è una toccante storia d’amore e stigma sociale che offre un ingresso impressionante nella vita di Josefin, una madre single svedese di 38 anni, e Florin, un rumeno gitano mendicante di 22 anni, il quale diventa suo marito.

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Josefin & Florin è uno di quei documentari che ottengono varie reazioni a seconda di dove sono mostrati, diventando in pratica delle prove di razzismo per il pubblico. Combinando una realtà cruda con elementi fiabeschi, il film mostra cosa succede quando due mondi divergenti si scontrano e due persone investono le loro energie e speranze per crearsi una vita nelle zone rurali della Svezia – in un mondo dove il conflitto, anche se falso, è al centro di ogni storia che possiamo trovare nei media, esplorando cosa ci tiene uniti, piuttosto di ciò che è presunto separarci.

I due protagonisti sono già insieme quando gli incontriamo, e vivono in una piccola casa nel paese. Vediamo Florin costruire un porcile, aiutato da una riluttante Josefin, una scena perfettamente in linea con ciò che uno si aspetterebbe da una giovane coppia felice che vive in un villaggio. Seguentemente scopriamo i dettagli di come si sono incontrati: dopo essere emigrato da una regione povera della Romania, Florin stava chiedendo l’elemosina di fronte ad un supermercato svedese quando Josefin è arrivata per fare la spesa. Se pensiamo esserci qualcosa di sbagliato su come la loro storia d’amore è iniziata, il documentario e i suoi protagonisti sono determinati a dimostrare il contrario.

Le riprese eccellenti di Ellinor Hallin (che lo scorso anno ha co-diretto insieme a Ellen Fiske l'incredibile Scheme Birds [+leggi anche:
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) invitano gli spettatori nella casa dei protagonisti, dove ci viene concesso l’accesso indisturbato ai loro piani e agli ostacoli che incontrano. È fantastico (e molto toccante) come tutto sembri impostato per ricordare una favola, con una principessa alternativa e un principe affascinante, ma anche un orco o una strega facilmente identificabile tra i personaggi. E quando vediamo Florin portare trionfalmente Josefin sulla sua bicicletta, cosa vediamo se non una coppia di una fiaba cavalcare un valoroso destriero verso il loro finale da favola?

Anche se ci sono tanti elementi (tipo gnomi da giardino e una missione) che ci invitano a fare questo parallelo con una fiaba, Josefin e Florin sono reali, e devono affrontare problemi veri. Il contrasto tra le decisioni mature di lei, e le speranze e lacune giovanili di lui, fa tenerezza, senza però portare forzatamente il pubblico a volere un finale felice. Vedere Florin tornare a casa dalla sua famiglia nel suo villaggio nativo in Romania, obbliga il pubblico a mettersi nei suoi panni. Cosa sarebbe stato di noi se fossimo cresciuti nella sua famiglia, sguazzando nella povertà con quasi nessuna possibilità di educazione? Saremmo ancora qua seduti a nostro agio davanti a un grande schermo a guardare un documentario in un festival di cui abbiamo pagato il biglietto? Sicuramente no, perché non avremmo avuto i soldi nel il tempo per farlo, visto che saremmo stati a combattere per la nostra sopravvivenza.

Josefin & Florin è stato prodotto da Mantaray Film (Svezia).

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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