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VENEZIA 2020 Concorso

Recensione: And Tomorrow The Entire World

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- VENEZIA 2020: Julia von Heinz racconta il proprio passato di attivista in questa finzione chiedendosi se il modo migliore per combattere la violenza sia attraverso la rappresaglia violenta

Recensione: And Tomorrow The Entire World

"The Rotten Bones are Trembling" di Hans Baumann era la canzone ufficiale della Gioventù Hitleriana. La regista e sceneggiatrice tedesca Julia von Heinz usa parole tratte da un verso minaccioso del pezzo: "Perché oggi ci ascolta la Germania e domani il mondo intero", il che suggerisce che la minaccia nazista sarà sempre presente, come il titolo del suo film in competizione alla Mostra del Cinema di Venezia di quest'anno.

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And Tomorrow The Entire World [+leggi anche:
trailer
intervista: Julia von Heinz
scheda film
]
è una storia di formazione su una giovane attivista preoccupata per il consenso crescente del nazionalismo di destra nella Germania di oggi. Astutamente, la von Heinz non perde tempo a cercare di capire le ragioni di questo ritorno. È semplicemente così, il che significa che la vera domanda che deve affrontare Luisa (Mala Emde), studentessa di giurisprudenza impegnata politicamente è: come lo combattiamo? Ed è la violenza la risposta?

Il film inizia mostrandoci l’Art. 20, par. 4 della costituzione tedesca sullo schermo, che usa una formulazione vaga per suggerire che i tedeschi hanno il diritto di usare la resistenza contro chiunque cerchi di impedire alla Germania di essere uno stato democratico e sociale. Fortunatamente, questo è tutto per il mondo accademico, mentre il dramma in rapida evoluzione aumenta fino a mostrare Luisa che si trasferisce nella comune di un attivista e fa vedere come gli attivisti Antifa (antifascisti) usano la protesta e la violenza nei loro tentativi di resistenza.

Un preludio in gran parte superfluo mostra Luisa che corre per un campo con un fucile in mano. Di solito, tali allusioni al futuro sono uno stratagemma per creare tensione implicando una struttura a orologeria che non è qui presente, sebbene la vita di Luisa sia stressante sin dall'inizio. Qui, quest’introduzione sembra piuttosto un segno della mancanza di fiducia della regista verso il pubblico. Abbiamo davvero bisogno di una scena all’università in cui il professore chiede se il modo migliore per combattere la violenza sia rispondere con la violenza?

Quando il film non è ridondante, la von Heinz offre un thriller emozionante e ponderato sui liberali bianchi che combattono per una società diversificata. La borghese vegetariana Luisa viene invitata a vivere nella comune dalla sua migliore amica saltuaria Batte (Luisa-Céline Gaffron). È un posto eccitante per un giovane, con molte attività, dalla cucina alle arti marziali. Ci sono anche degli hacker, il che è utile quando Luisa ha bisogno di accedere a un telefono che ha preso da un nazista durante una manifestazione a Mannheim. È un momento esaltante, che vede Luisa seguita e aggredita, salvata solo dal violento intervento di una delle sue compagne di protesta. C'è molta tensione qui. Ci sono anche molte feste nella comune e un po’ di tensione sessuale, concentrata nel leader Alfa (Noah Saaverdra), pieno di testosterone; Luisa deve decidere se è pronta o meno per l’amore libero.

Liberamente basato sulle esperienze personali della regista - ha incontrato suo marito e co-sceneggiatore Quester tra gli Antifa - il film è pieno di osservazioni ironiche e taglienti sul movimento di resistenza e sull'organizzazione dell'attivismo. È ambientato in un'era poco precedente a Internet, si capisce dal cellulare rubato. Ma il film ha un'autenticità e una verità durature che la von Heinz riesce a catturare, con l'aiuto della fotografia dinamica della DoP Daniela Knapp, con uno stile che ricorda quello di Andrea Arnold. La pellicola ha anche una conclusione sorprendente.

Prodotto da Seven Elephants, Kings&Queens Filmproduktion e Haïku Films, e coprodotto da SWR, WDR, BR e ARTE, il film è venduto all'estero da Films Boutique.

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(Tradotto dall'inglese da Ernesto Leotta)

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