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SARAJEVO 2020 Concorso

Recensione: Andromeda Galaxy

di 

- Il primo lungo di More Raça è la classica storia di una relazione tra padre e figlia che scalda il cuore, il cui stile visivo creativo fa della regista kosovara un talento da tenere d'occhio

Recensione: Andromeda Galaxy
Elda Jashari e Sunaj Raça in Andromeda Galaxy

Il primo lungometraggio della giovane cineasta kosovara More Raça, Andromeda Galaxy [+leggi anche:
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intervista: More Raça
scheda film
]
, che ha avuto la sua prima mondiale in concorso al Sarajevo Film Festival, è un’opera strutturata in modo tradizionale che tuttavia contraddistingue la regista come un talento da tenere d’occhio. Con un amabile protagonista, una storia padre-figlia raccontata in modo agrodolce e di cuore, e alcune soluzioni visive molto creative, è una gradita aggiunta all'industria del paese più giovane d'Europa.

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Shpëtim (Sunaj Raça, padre di More e anche produttore del film) è un meccanico di 52 anni in Kosovo che è disoccupato da molto tempo. Sua moglie è morta e sua figlia vive in un orfanotrofio, come racconta a una prostituta (Juli Emiri) cui fa visita in un bordello all'inizio del film. Ci rendiamo presto conto che il nostro eroe è davvero sfortunato: il giorno dopo, gli viene respinta una domanda di lavoro a causa della sua età e il suo padrone di casa lo caccia per l'affitto non pagato. Così noleggia una roulotte in cui abitare e la parcheggia vicino alla nuova, grande moschea nella periferia di Pristina.

Più tardi incontriamo sua figlia Zana (Elda Jashari), una ragazzina tranquilla di circa 12 o 13 anni. L'orfanotrofio in cui vive è molto più carino di quanto ci si aspetterebbe ed è sicuramente meglio della roulotte di Shpëtim. Ma padre e figlia hanno un forte legame e ovviamente Shpëtim crede che dovrebbe stare più vicino a sua figlia. La prostituta gli racconta una storia su come lei e suo padre fossero soliti cercare la galassia di Andromeda nelle notti stellate, e in una scena commovente che fa davvero empatizzare lo spettatore con il protagonista, Shpëtim ora suggerisce a Zana di fare lo stesso. Descrive anche come andranno al mare con la loro roulotte, dipingendo un futuro roseo per i due.

Poiché le difficoltà finanziarie ostacolano questo sogno, Shpëtim accetta felicemente l'offerta della prostituta di fungere da suo autista e guardia del corpo quando lei decide di lasciare il bordello. Nel frattempo, guadagna anche un po' di soldi rubando benzina dalle auto parcheggiate e rivendendola, e riceve la visita di un uomo che vuole comprargli un rene... Tutto questo dovrebbe aiutare il nostro eroe a trovare una vita migliore nell'Europa occidentale per lui e sua figlia.

Raça, che ha anche scritto la sceneggiatura, utilizza la struttura narrativa più classica, ma propone alcune immagini ispirate e soluzioni creative. Ad esempio, nella scena di apertura, che sembra molto fresca e cattura immediatamente lo spettatore, due uomini guidano in macchina (gran parte del film si svolge in auto) di notte e sorridono, mentre l’amico di Shpëtim, che vuole fargli un regalo, lo porta in un bordello. La visita di Shpëtim alla prostituta ricorda un dipinto di un'odalisca per composizione, stile e combinazione di colori, e la bellezza di Emiri illumina lo schermo. La sequenza in cui la band di una base militare americana suona per i bambini dell'orfanotrofio e passa del tempo con loro sembra straordinariamente naturale ed edificante, fornendo un'aggiunta vibrante al primo atto del film.

Mentre il film è molto realistico nonostante il suo tono agrodolce, rimangono un paio di implausibilità, come la facilità con cui la prostituta lascia il bordello. Inoltre, viene sfruttato poco il personaggio di Zana, che sembra più una tela su cui il regista dipinge i sentimenti e le speranze del protagonista. Ma Sunaj Raça è molto carismatico e interpreta con successo l'affascinante perdente con un mix di tristezza, calore e caparbietà.

Andromeda Galaxy è una coproduzione della kosovara Arena, la spagnola Nephilim Producciones, l’italiana 39 Films e la nordmacedone DMF Film and Video Production.

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(Tradotto dall'inglese)

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