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CRACOVIA 2020

Recensione: Fortunata

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- Il film di Paweł Banasiak, che racconta la storia di una ex modella che frequentava Berlusconi e che ora promuove la castità pre-coniugale, è un lavoro tanto toccante quanto imbarazzante

Recensione: Fortunata

Il Festival del cinema di Cracovia è uno degli eventi più antichi della Polonia, ma anche uno dei più moderni. È il primo raduno cinematografico in Polonia che si è trasferito interamente online a causa della pandemia, e il programma è sorprendente e fresco come non mai. Molti dei documentari presentati mostrano che il nostro mondo è un luogo folle e che la vita può cambiare in un batter d'occhio, e non solo perché qualcuno ha mangiato un pipistrello in Cina.

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Fortunata, diretto da Paweł Banasiak, una delle anteprime mondiali del concorso polacco, è solo uno di questi. Si concentra sulla modella polacca Anna Golędzinowska, che si è trasferita in Italia anni fa e da peccatrice è diventata santa. Racconta la storia della sua vita, che contiene così tanti colpi di scena da fornire materiale sufficiente per un'intera stagione di una serie TV basata su fatti reali.

Anna è nata povera, suo padre se n’è andato e successivamente è morto, sua madre ha avuto problemi con l'alcol e ha subito abusi sessuali nella sua adolescenza. È diventata una modella, ma prima che arrivasse il vero successo, è stata vittima della tratta di esseri umani e, dopo essere miracolosamente scappata, ha testimoniato contro i suoi rapitori. Quindi si è trasferita a Milano ed è diventata parte della vita notturna selvaggia della città. Ha frequentato star internazionali e calciatori italiani, celebrità locali e persino il nipote dell'ultimo re italiano. Anna è anche famosa per essere saltata fuori dalla torta di compleanno di Silvio Berlusconi e aveva una relazione con suo nipote.

Un giorno, ha fatto un viaggio nella città bosniaca di Medjugorje, dove ha trovato un nuovo amore: Gesù Cristo. È diventata una vera credente e ha rinunciato al suo stile di vita glamour. Si è sposata e si è trasferita in una tranquilla città italiana, dove l'unico divertimento era andare in chiesa o in palestra. Anna sta anche scrivendo un libro ed è in giro per l’Europa per promuovere la castità pre-coniugale e predicare il potere purificatore dell'amore di Gesù. Un altro colpo di scena era in serbo per lei, ma rivelarlo qui rovinerebbe la sorpresa.

Fortunata non è un documentario basato sull’effetto shock o sul semplice scandalo. La regista osserva pazientemente Anna, che parla del suo passato con un tono quasi indifferente – ha chiaramente fatto pace con il suo passato e non ha bisogno di condannare i suoi errori. È un personaggio interessante da guardare e valutare, poiché ci chiediamo perché alcune persone sperimentino più cose nella loro vita rispetto ad altre. Anna non sembra avere qualità particolari: ha più un aspetto da ragazza carina della porta accanto che un'aria da star, anche nei filmati d'archivio dei suoi anni da modella. Ci sono alcune scene molto commoventi, come quando fa un discorso a una folla composta da molte anime perse, che vengono da lei in cerca di sostegno. E sollevano un’annosa domanda: perché le persone si fanno così facilmente sedurre da nuovi profeti?

È facile deridere questa storia, perché così tante celebrità prima di Anna hanno proclamato il loro ritrovato amore per Dio, e l'hanno fatto in modo così kitsch che la loro improvvisa conversione è sembrata più un’altra semplice dipendenza. Fortunata offre più di un incredibile numero di colpi di scena perché tratta la sua protagonista con rispetto e curiosità imparziale. E questo è contagioso.

Fortunata è prodotto da Paweł Banasiak.

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(Tradotto dall'inglese)

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