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FILM / RECENSIONI Italia

Recensione: La rivincita

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- L’esordio cinematografico di Leo Muscato racconta la realtà dei nuovi poveri tra dramma e ironia. Disponibile dal 4 giugno su RaiPlay

Recensione: La rivincita
Michele Cipriani e Michele Venitucci in La rivincita

Doveva essere presentato lo scorso marzo al Bif&st di Bari, poi cancellato per Covid, e oggi fa il suo debutto in esclusiva su RaiPlay La rivincita [+leggi anche:
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scheda film
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, esordio cinematografico del regista di teatro e opera lirica Leo Muscato che, con un tempismo perfetto, racconta la perdita del lavoro, la precarietà economica e la discesa graduale verso la povertà. E così, nel giorno in cui i giornali annunciano la perdita di 274mila posti di lavoro nel solo mese di aprile in Italia per la crisi sanitaria, questa storia ambientata nelle campagne pugliesi e con protagonisti due fratelli a cui viene tolto tutto e che fanno i salti mortali per sopravvivere con dignità, si presenta come uno squarcio di vita presumibilmente vicino alla realtà di molte persone in questo momento.

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“Non ti rassegnare, mai ti devi rassegnare” è il leitmotiv del film. Se c’è una cosa che non manca ai fratelli Vincenzo (Michele Cipriani) e Sabino (Michele Venitucci) è proprio la tenacia. Il primo si vede espropriare il terreno che coltiva e che gli dà da vivere per far posto a una superstrada, proprio mentre con sua moglie Maja (Deniz Özdoğan) aspettano il loro primo figlio; il secondo gestisce un chiosco di fiori davanti al cimitero ma, sommerso dai debiti, non riesce a dare a suo figlio piccolo e a sua moglie Angela (Sara Putignano) la vita che vorrebbero. Le due famiglie vivono a stretto contatto, l’una di fronte all’altra, ognuna con le sue difficoltà e i suoi fantasmi da affrontare. Un giorno Sabino chiede un prestito a Vincenzo, il giorno dopo le parti si invertono, fino a quando l’aiuto reciproco tra fratelli non basterà neanche più.

Si può rimanere una persona per bene quando sprofondi nella miseria e non puoi permetterti nemmeno di avere un figlio? I due fratelli le provano tutte, con onestà, ma le sirene del malaffare raggiungono anche loro. E così tra strozzini spietati e smercio di veleni agricoli, c’è chi arriverà a vendersi, letteralmente, persino il sangue. A mali estremi, estremi rimedi: lo sa bene anche Maja, che per avere il tanto desiderato figlio sarà costretta a una scelta disperata che trascinerà tutti nel caos. Fino alla tanto attesa rivincita contro la “porca miseria”.

Tratto dal romanzo omonimo di Michele Santeramo, basato su tante storie vere (“di gente che magari una casa ce l’ha, ma che non ha dieci euro in tasca” specifica l’autore), il film oscilla tra realismo e paradosso, dramma e ironia, in questa spasmodica ricerca dei personaggi di una soluzione e di risorse insperate per reagire. Gli interpreti provengono tutti dal teatro e il film stesso ha un impianto teatrale, basato sulla parola e i dialoghi (ricordiamo che La rivincita ha anche calcato le scene, sempre per la regia di Muscato). Un piccolo film che trasuda umanità, la tanto invocata (soprattutto di questi tempi) resilienza e che offre uno spaccato archetipico dei nuovi poveri, in un Sud Italia che potrebbe essere un Sud qualsiasi del mondo.

Prodotto da Altre Storie e Rai Cinema, con il contributo della Regione Puglia e di Apulia Film Commission, La rivincita è disponibile dal 4 giugno in esclusiva su RaiPlay, nell’ambito dell’iniziativa #ilCinemaNonSiFerma (leggi la news).

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