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DOCSBARCELONA 2020

Recensione: Salka, en la tierra de nadie

di 

- Xavi Herrero compie un viaggio coinvolgente e sorprendente nel deserto, a bordo di un treno industriale che corre sulla sabbia al confine tra Mauritania e Sahara

Recensione: Salka, en la tierra de nadie

Il 23° Festival internazionale del cinema documentario di Barcellona, che si celebra dal 19 al 31 maggio sulla piattaforma Filmin, ha riservato per la sezione competitiva What the Doc i suoi titoli più rischiosi e avventurosi. Salka, en la tierra de nadie [+leggi anche:
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, un film diretto/scritto/prodotto dal catalano residente a Ibiza (dove dirige il suo festival cinematografico) Xavi Herrero. In questo suo quinto lungometraggio, il regista trasporta lo spettatore al confine tra Mauritania e Sahara occidentale e lo invita a salire a bordo di un lunghissimo treno della compagnia SNIM che, attraversando 700 chilometri di deserto, termina il suo viaggio a Puerto Cansado. A bordo vengono trasportati materiali industriali e alcune persone in cerca di un futuro oltre le spiagge della baia di Nouadhibou.

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Salka... è un’immersione pura e genuina: in un paesaggio, un viaggio e uno stato d'animo. Il rumore infernale dei vagoni, l'ambiente inospitale e allo stesso tempo straordinario e la combinazione di poesie saharawi anonime – pronunciate da varie voci fuori campo – con una incisiva colonna sonora che sottolinea il distopico e talvolta quasi onirico di ciò che viene ritratto, rende questo viaggio un'esperienza unica, bella e sconvolgente.

Senza quasi alcun dialogo, lasciando che il deserto e il mare arrivino in alcuni momenti a confondersi nella loro immensità, Herrero trasmette la sua fascinazione per un’esistenza vissuta a temperature sfiancanti e in condizioni disumane con una grande organicità: ruggine e metallo, volti silenziosi e induriti, e le ombre del treno sulla sabbia rossastra del deserto catturano lo spettatore pronto a vivere un'esperienza unica e coinvolgente, non priva di drammi.

Dopo questo viaggio dall'interno della Mauritania alle onde dell'Atlantico, la protagonista – travestita da uomo – cercherà di trovare una nuova vita nelle Isole Canarie. Ecco perché il mare finisce per sostituire il deserto in questa odissea dove la realtà più cruda si alterna alla bellezza più inquietante.

Salka, en la tierra de nadie – documentario parlato in arabo, francese e castigliano – è una produzione tra Mauritania e Spagna (Ibizacinefest), con la collaborazione della ONG N.A.D., Proyecto Colibrí e Un lápiz, un dibujo.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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