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Il cinema italiano riparte all’aperto con Moviement Village

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- Ideato da Anec con Anica, il progetto mira a riattivare da luglio 200 strutture all’aperto dove saranno programmati nel rispetto delle norme sanitarie film della stagione 2019/2020 e inediti

Il cinema italiano riparte all’aperto con Moviement Village

Non si ha ancora una data certa per la riapertura post pandemia delle sale cinematografiche in Italia, ma il pubblico potrebbe tornare a godersi un film sul grande schermo già a partire dal 1° luglio: all’aperto e nel pieno rispetto delle norme sanitarie. Il progetto si chiama Moviement Village ed è ideato dall’Anec con la partecipazione di Anica, Accademia del cinema italiano David di Donatello, e con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mibact. Si tratta di riattivare non meno di 200 strutture all’aperto sparse sul territorio nazionale, ossia “tutte le arene già esistenti e attive, circa 100; quelle che non facevano programmazione, circa 80, più strutture multifunzionali come i cinevillage”, ha specificato il presidente dei distributori Anica, Luigi Lonigro, all’agenzia Ansa, aggiungendo che “ora si attendono i protocolli e i tempi che ci verranno dettati dall'autorità sanitaria, ma con il progetto si è pronti a partire dal primo luglio”.

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La programmazione sarà caratterizzata da una proposta di film selezionati fra quelli della stagione 2019/2020, oltre a film inediti per il grande schermo e contenuti alternativi. Inoltre, di concerto con l’Accademia del cinema italiano, i Moviement Village programmeranno, anche alla presenza di autori e talent, i film italiani candidati e premiati all’edizione 2020 dei David di Donatello (di cui si scopriranno i vincitori l’8 maggio). Il tutto nel pieno rispetto dei protocolli dell’emergenza sanitaria che verranno emanati dalle autorità competenti (presumibilmente a fine maggio) e garantendo la totale sicurezza per gli spettatori in ogni fase dell’evento: dall’acquisto dei biglietti, alla regolamentazione dei flussi in entrata e uscita, al controllo degli spazi dedicati.

Le associazioni di categoria si auspicano di riaprire le sale tradizionali entro l’estate 2020 come in altri paesi europei, ma intanto le arene all’aperto consentiranno di mantenere vivo il rapporto del pubblico con il grande schermo, offrendo un risvolto significativo anche a livello occupazionale. A fronte della chiusura di oltre 4000 schermi (per una perdita di 120 milioni di euro al box office) e la sospensione dal lavoro di oltre 6mila addetti diretti dall’inizio dell’emergenza Covid-19 in Italia, si stima infatti che l’iniziativa Moviement Village, per ogni 100 aree attivate, possa restituire un impiego a circa 600 addetti e lavoratori direttamente implicati per arrivare, grazie all’indotto generato, fino a 3000 unità.

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