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BERLINALE 2020 Forum

Recensione: Gli appunti di Anna Azzori/Uno specchio che viaggia nel tempo

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- BERLINALE 2020: Il film di Constanze Ruhm, che sembra fatto apposta per il Forum della Berlinale, intreccia passato e presente sul tema del genere femminile e le sue azioni per il cambiamento

Recensione: Gli appunti di Anna Azzori/Uno specchio che viaggia nel tempo

La pellicola di Constanze Ruhm, Gli appunti di Anna Azzori/Uno specchio che viaggia nel tempo [+leggi anche:
trailer
intervista: Constanze Ruhm
scheda film
]
, è la chiara dimostrazione del fatto che la nobile arte del saggio cinematografico è ancora viva e vegeta. Il film è stato proiettato in anteprima mondiale nella sezione Forum dell’edizione di quest’anno della Berlinale. I temi centrali dell’opera sono la donna, il suo posto nel mondo – imposto piuttosto che scelto autonomamente – e le azioni che questa fa per provocare un cambiamento nella società.

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Ruhm, un’artista contemporanea austriaca molto conosciuta e docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Vienna, si è lasciata ispirare principalmente dal film italiano Anna. Girato in video nel 1972 dai registi Alberto Grifi e Massimo Sarchielli, questo film di più di tre ore, esempio di cinema verità, e ha come protagonista una senzatetto di 16 anni tossicodipendente all’ottavo mese di gravidanza. I due cineasti, che l’avevano trovata nel centro di Roma, ne hanno poi approfondito il personaggio durante la pellicola, forse addirittura sfruttandola.

La Ruhm intervalla delle scene estratte proprio da Anna, commentando, contemplando o riflettendo sulle immagini, sui suoni, sulle parole e addirittura sulle imperfezioni tipiche di una forma di tecnologia primitiva, servendosi in alcuni casi di flussi di coscienza (“Morte, prigione, tomba – Non ho paura”), in altri invece di opinioni coerentemente articolate (“la parola ‘piuma’ è stata erroneamente tradotta con ‘penna’ nei sottotitoli).

In alcune scene ambientate a Piazza Navona si possono vedere delle donne che manifestano per il diritto al controllo delle nascite e al divorzio. “Nelle famiglie gli uomini sono borghesi e le donne proletarie”, cantavano tutte insieme. Sui muri invece scrivevano: “Riprendiamoci il nostro diritto alla notte”. Le donne scese in strada, determinate, vigorose e per lo più sulla ventina, massimo trentina, mostravano uno spirito combattente gioioso e ricco di passione. “Non mi sono mai divertita così tanto nella mia vita come con il femminismo”, così come si può leggere su un cartello scritto da una di loro. Il fatto che questa era dalla forte connotazione politica sia coincisa con la nascita della sezione Forum di Berlino, dove il film è stato presentato in anteprima mondiale (e dove tra l’altro era stato presentato anche Anna a suo tempo), sembra tutt’altro che una coincidenza.

In un segmento di specchio contemporaneo chiamato “Casting Anna”, la Ruhm tiene una serie di audizioni filmate con delle giovani d’oggi, documentando i loro pensieri e le loro sensazioni. Una di loro crede che “chiunque non sia una carogna dovrebbe essere una femminista”, mentre un’altra usa Instagram come una un vetrina “menefreghista” dove postare cose che altrimenti non pubblicherebbe mai. Un’altra ancora sta alla larga dal “femminismo di moda delle celebrità più agiate” e una quarta guarda tantissimi film per capire come vengano fatti, ma non sopporta quelli più datati in bianco e nero. Molte di loro desiderano una carriera da attrici, un paio di loro da registe. Loro sono le bambine tutto pepe delle proteste a Piazza Navona di Anna, che, tra l’altro, è in bianco e nero. Qual è la loro missione? Cambiare il sistema.

Anche Anna ha avuto una bambina, Amphe. Non ci è dato sapere cosa sia successo dopo. La pagina su IMDb di Anna ci informa solo su un film a suo credito, ovvero quello che ne porta il nome. Nessun cognome è fornito.

Gli appunti di Anna Azzori/Uno specchio che viaggia nel tempo è una coproduzione franco-tedesca, girato dalla stessa Ruhm e distribuito dall’austriaca sixpackfilm.

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(Tradotto dall'inglese da Emanuele Tranchetti)

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