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GÖTEBORG 2020

Recensione: Games People Play

di 

- Nell'adorabile debutto di Jenni Toivoniemi, proiettato a Göteborg, chi ha bisogno di un nemico se hai degli amici?

Recensione: Games People Play

Dopo aver collaborato l’anno scorso alla produzione del film antologico Force of Habit, Jenni Toivoniemi fa il suo debutto ufficiale nel lungometraggio con Games People Play [+leggi anche:
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, fresco di premiere mondiale nella competizione nordica del Göteborg Film Festival. Il tempismo è davvero perfetto, visto che è davvero un’ottima pubblicità per il “gennaio senza alcool” – si capisce che ci sono guai in arrivo non appena viene stappata la prima bottiglia.

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Sarà anche la prima, ma non è di certo l’ultima, visto che l’alcool scorre a fiumi in questa storia, con protagonista un gruppo di vecchi amici che si riunisce per un fine settimana estivo. Diversamente dalle loro relazioni, la scusa per una bella rimpatriata è piuttosto semplice: Mitzi (Emmi Parviainen) compirà presto 40 anni. Tuttavia, c’è un problema, perché lei non vuole festeggiare, suo marito se n’è andato e lei ha ricominciato a fumare. Sorpresa!

Naturalmente, tutto suona molto familiare – a questo punto, chiunque potrebbe, indipendendemente da quale sia la ragione, scegliere uno dei tantissimi film che raccontano storie simili di rimpatriate tra amici, da Il grande freddo a Gli amici di Peter. Tra l’altro, quest’ultimo ha anche un titolo che è come un libro aperto. Tuttavia, Toivoniemi ci mostra precisamente perché l’idea rimanga ancora così accattivante, con le dinamiche del gruppo che cambiano continuamente, non importa che l’argomento del momento siano i social o Chernobyl, che giochino a “karaoke o verità” o scoprano, nonostante da decenni il loro rapporto sia molto stretto, di non conoscersi ancora fino in fondo. O magari non sanno nulla l’uno dell’altro.

È tutto piuttosto incantevole, anche se si potrebbe trovare anche il pelo nell’uovo, come la camera a mano tremolante che è francamente stancante – così stancante che si sente il bisogno incontrollabile di chiedere semplicemente al direttore alla fotografia di sedersi da qualche parte e non muoversi più. Inoltre, non tutti hanno una parte particolarmente accattivante, come il personaggio dell’attuale fidanzata dell’ex di Mitzi (interpretata da Paula Vesala), costruito in maniera un po’ distratta come la protagonista incolore di una commedia romantica degli anni ’90. O perlomeno questa è la sensazione che si ha prima che lei si tolga gli occhiali, mostrandosi in tutta la sua bellezza fino ad allora nascosta. Toivoniemi riunisce intelligentemente degli attori finlandesi subito riconoscibili, come Laura Birn, Eero Milonoff del film Border [+leggi anche:
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 (stavolta al naturale) e Samuli Niittymäki, con quest’ultima chiaramente sopravvisuta alle avventure sessuali vissute in Ladies of Steel [+leggi anche:
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 da maggio a dicembre, lasciandoli liberi di giocare.

In effetti è proprio quello che fanno, visto che la scrittura è spesso eccelsa, un po’ come gli insulti; basti pensare a quel “se solo tu avessi la vagina di  affrontare le tue emozioni”, vincitore a mani basse e destinato a essere stampato su migliaia di magliette in un futuro non troppo lontano. Detto questo, ci sono alcune battute che appaiono chiaramente legate al luogo, con Veronika (interpretata da Birn) che si vanta del suo perfetto ragazzo svedese, conosciuto per aver interpretato una parte in qualche piccante serie vikinga (Christian Hillborg, da The Last Kingdom – inserite qualche commento ironico qui), mentre questo visita la sua “vecchia colonia” e finisce per essere adocchiato dai suoi vecchi compagni finlandesi, ormai chiaramente fuori forma, mentre si scolano delle birre. Dimenticate gli svedesi, visto che neanche Martin Scorsese  è uscito indenne dalla sua esperienza con loro. “Quel film sui monaci è stato terribile. Tutti ridevano al cinema”, come ha detto giustamente qualcuno riguardo al film Silence. Beh, se solo avessero avuto gli attributi (la vagina) per farci i conti.

Scritto da Jenni Toivoniemi, Games People Play è stato prodotto da Venla Hellstedt ed Elli Toivoniemi della Tuffi Films, società finlandese. Ad occuparsi della distribuzione della pellicola è LevelK.

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(Tradotto dall'inglese da Emanuele Tranchetti)

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