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ROMA 2019

Recensione: Bellissime

di 

- Dopo il doc su Chiara Ferragni, Elisa Amoruso prosegue la sua riflessione sul culto dell’apparire con questo suo nuovo documentario

Recensione: Bellissime

Se in Bellissima di Luchino Visconti, Anna Magnani sognava una carriera nel mondo dello spettacolo per sua figlia piccola, in Bellissime [+leggi anche:
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di Elisa Amoruso questo desiderio è moltiplicato per tre, anzi, quattro. La regista romana, che abbiamo visto il mese scorso a Venezia con il suo documentario sulla fashion blogger Chiara Ferragni, diventato poi campione di incassi al cinema, prosegue la sua riflessione sul culto dell’apparire con questo suo nuovo lavoro (che in realtà nasce prima di Unposted [+leggi anche:
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intervista: Elisa Amoruso
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) presentato alla 14ma Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, dove protagoniste sono tre sorelle genovesi – Giovanna, Francesca e Valentina – catapultate fin da bambine su set fotografici, televisivi e passerelle sotto la guida di Cristina, la loro rampante mamma che oggi, alla soglia dei 60 anni, oltre a rinfocolare l’ambizione delle sue tre figlie, anela a un posto sotto ai riflettori anche per sé.

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Tratto dall’omonimo romanzo inchiesta edito da Fandango Libri di Flavia Piccinni, che qui firma la sceneggiatura insieme ad Amoruso e Antonella Gaeta, Bellissime alterna il passato e il presente di queste ragazze, oggi intorno ai vent’anni, che rivediamo rispettivamente a 8, 6 e quasi 4 anni attraverso vecchi filmati dei primi anni Duemila, quando la più grande di loro, Giovanna, era la baby modella più pagata d’Italia e testimonial della Barbie per la Mattel. Le sorelle minori non hanno mai raggiunto la fama di Giovanna, ma comunque calcavano regolarmente le passerelle della moda bimbi, accomunate tutte da splendidi capelli biondi e sorrisi dolcissimi. Fino a quando non hanno raggiunto un metro e trenta di altezza.

Mentre infatti il libro di Piccinni si focalizza sulla strumentalizzazione dei bimbi nel mondo della moda, nel documentario di Amoruso l’attenzione si sposta su quello che accade dopo, quando i baby modelli superano l’altezza canonica e non possono più sfilare sulle passerelle junior, e sul rapporto tra una madre e le sue figlie. A spiccare infatti è la figura della madre Cristina, che dopo tre quarti della sua vita passata a crescere le figlie e a scarrozzarle ai provini, oggi “come antidoto al Lexotan” si dedica alla pole dance, ai calendari sexy e ai concorsi di bellezza. Le ritroviamo tutte e quattro tra casting ed eventi vari, a postare foto su Instagram e a provare copioni. “È arrivata la bambina” esclama una delle giovani quando la madre si tuffa a bomba in mare. Grintosa ed esibizionista, la 58enne non ha remore a svelare le sue fragilità e le violenze subite da piccola, e tra tanti flash e lustrini assistiamo anche a una disputa nella cucina di casa in cui emergono alcune verità, specialmente in merito alla figura del padre delle ragazze, che non vediamo mai nel documentario, ma di cui sentiamo solo la voce nei vecchi filmini di famiglia.

Oggi Giovanna fa la influencer sui social, Valentina sogna di recitare, Francesca si sente dire con molta franchezza che non ha il physique du rôle per fare la modella (non è abbastanza alta… ironia della sorte), nel corso di un provino molto schietto quanto spietato. Le illusioni, la fama effimera, il narcisismo e il tempo che passa sono gli ingredienti di questo documentario da cui forse ci saremmo aspettati uno scavo maggiore nelle motivazioni di queste “bellissime” e nei loro modelli di riferimento attuali, per capirne meglio l’identità, e che invece rimane un po’ in superficie, come il mondo che ritrae.

Bellissime è prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango e da Annamaria Morelli per TimVision. Il film esce a metà novembre nelle sale, e da metà dicembre sulla piattaforma TimVision. Le vendite estere sono affidate a Fandango.

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