email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

KARLOVY VARY 2019 Concorso

Recensione: Half-Sister

di 

- Il nuovo film di Damjan Kozole è la storia di due donne che imparano a vivere insieme, nonostante l'astio reciproco

Recensione: Half-Sister
Liza Marijina e Urša Menart in Half-Sister

Il regista sloveno Damjan Kozole è un habitué del concorso del Karlovy Vary International Film Festival, dove ha vinto il premio come miglior regista con il suo precedente film Nightlife [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Damjan Kozole
scheda film
]
nel 2016. Di nuovo al lavoro con il co-sceneggiatore croato Ognjen Sviličić e il direttore della fotografia serbo Miladin Čolaković, con l'aggiunta della sceneggiatrice e attrice Urša Menart, Kozole ha presentato il suo nuovo film Half-Sister [+leggi anche:
trailer
intervista: Damjan Kozole
scheda film
]
nella competizione principale del festival.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

La parrucchiera Irena (Menart), che ha quasi 30 anni, è in procinto di divorziare da Brane (Jurij Drevenšek). Ritorna da Lubiana alla sua città natale costiera di Izola solo per litigare immediatamente con la sua acida madre Breda (Damjana Černe). Uscendo una sera, si imbatte nella sua sorellastra Neža (Liza Marijina) proprio nel momento in cui quest'ultima brandisce un coltello contro una ragazza che la sta insultando verbalmente.

Irena e Neža sono in apparenza completamente diverse e professano un odio reciproco, anche se non hanno mai veramente comunicato fra loro prima: il loro padre (Peter Musevski) ha lasciato la madre di Irena per la madre di Neža, Ardita (Labina Mitevska). Per questo motivo, le due donne più grandi ce l’hanno l’una con l’altra, con Breda che incolpa Ardita di averle rovinato la vita. Questo odio è stato tramandato alle figlie che semplicemente lo danno per acquisito. C'è anche un altro argomento che Breda ama tirar fuori: Ardita è un'albanese, l'origine forse meno rispettata per chi vive in Slovenia.

Ora che Irena se ne sta andando dalla casa di Brane, e Neža ha deciso di tornare a studiare comunicazione a Lubiana, l'unica soluzione possibile, nella città in cui gli affitti sono sempre più scarsi a causa del dominio di Airbnb, è per loro quella di condividere un appartamento. È quindi giunto il momento per la fredda, riservata, graziosa, dai capelli lunghi e bionda Irena, di trovare un modo di convivere con la volatile, aggressiva, intransigente, vegana, con i capelli corti e con la giacca di pelle Neža. Questa contrapposizione è un vecchio adagio e, naturalmente, il pubblico non ha dubbi che entro la fine del film le due sorellastre troveranno un terreno comune e persino un legame, nel loro appartamento in affitto che contiene giusto il necessario, con le pareti nude e crepate e una camera da condividere.

All'inizio del film, il personaggio di Neža è praticamente uno stereotipo fastidioso della ribelle punk che odia le persone ma ama gli animali, e che risponde a qualsiasi domanda con "Fatti gli affari tuoi" o "Che te ne importa?". Irena, dal canto suo, è ben altro, specialmente nel modo in cui Menart la incarna: ci sono un sacco di emozioni represse che ribollono sotto la sua superficie composta. Man mano che il film avanza, Marijina riesce a regalare a Neža una personalità stratificata e a trascendere il cliché che le è stato assegnato. Tuttavia, alcuni dei numerosi scambi incendiari, e anche quello che sembra uno scontro fisico tra le due, suonano innaturali e artificiosi, con battute come "Non c'è un pizzico di moralità in te".

Un paio di episodi che coinvolgono Brane vedono Drevenšek palesemente esitare su come interpretare il marito spaventosamente possessivo, ma il contesto offerto fa sì che il pubblico capisca che tipo è – e la sua presenza e il suo comportamento stimolano anche le due ragazze ad avvicinarsi.

Il lavoro del versatile e acclamato DoP Čolaković trae il meglio dall’ambientazione piatta e claustrofobica, mentre gli esterni si alternano tra il mare di Izola e le parti urbane di Lubiana. Il ritmo moderato del film aiuta il pubblico a riconoscere il messaggio sull'importanza della comunicazione e sul modo in cui essa può alleviare il danno che l'odio irrazionale provoca alle famiglie e agli individui.

Half-Sister è una coproduzione tra la slovena Vertigo, la macedone Sisters and Brother Mitevski, la serba Baš Čelik, con la partecipazione dell’emittente nazionale slovena RTV Slovenia.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy