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SHEFFIELD DOC FEST 2019

Recensione: Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin

di 

- Werner Herzog rende un caldo omaggio al suo grande amico, e spirito anticonformista come lui: lo scrittore britannico di viaggi Bruce Chatwin

Recensione: Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin

Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin [+leggi anche:
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, il terzo film presentato da Werner Herzog in meno di 12 mesi, vede il luminare del cinema tedesco tornato in piena forma. Questo documentario è un ritratto del compianto amico di Herzog, il pionieristico scrittore di viaggi britannico Bruce Chatwin, morto per cause legate all'AIDS nel 1989. Nonostante il focus britannico recondito, gli appassionati di Herzog non dovranno perdersi questo film, poiché si trasforma in un ritratto rivelatore della sua stessa carriera. Il film è stato presentato in anteprima al Tribeca Film Festival di New York ad aprile e ha avuto il suo debutto europeo questa settimana allo Sheffield Doc/Fest. Herzog era presente per un Q&A e una masterclass il giorno successivo.

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Chatwin è morto all'apice della sua fama, da autentica celebrità letteraria con un certo numero di bestseller (tra cui In Patagonia e Le vie dei canti) al suo attivo. Il suo lavoro è diventato un po' datato, ma questo documentario dovrebbe conquistargli nuovi ammiratori, giacché le sue inquietudini si traducono così bene al cinema. Era un avventuriero e uno smargiasso vecchio stile, con un temperamento più edoardiano che lo metteva in contrasto con la squallida Gran Bretagna del dopoguerra. La sua passione era quella che definiva la "conoscenza segreta": svelò le misteriose "vie del canto" aborigene dell'entroterra australiano, si addentrò in grotte patagoniche alla ricerca di fossili rari e attraversò vaste pianure principalmente a piedi, come i popoli nomadi con cui si identificava. Più recentemente, le accuse di falsità delle sue scoperte hanno cominciato a gettare un'ombra sulla sua reputazione. La verità era una cosa malleabile per Chatwin, che non voleva compromettere il suo sguardo poetico.

Herzog, naturalmente, ha una passione simile per la "verità estatica", e Nomad procede come un ibrido perfetto delle loro due sensibilità. Diviso in capitoli che si concentrano su ciascuna delle principali opere di Chatwin, il film segue Herzog nel proprio viaggio donchisciottesco attraverso i luoghi presenti in ogni libro. La scintilla iniziale di In Patagonia fu il ritorno di Chatwin sulle scoperte di suo cugino più anziano Charles Amherst Milward, un altro avventuriero dissoluto. Herzog taglia sulla casa sontuosa di Milward al montaggio e, in una voce fuori campo, la descrive come "estremamente brutta". E da qui, il tono di questo film eccentrico e brioso diventa sempre più irriverente. Durante il Q&A, Herzog ha confessato che aveva qualche lieve preoccupazione su ciò che avrebbe consegnato alla BBC, e Nomad evita brillantemente il tono eccessivamente maestoso che i documentari d'arte di questo tipo possono avere.

C'è anche la sensazione che Herzog sia stato rianimato da un materiale più vicino al suo cuore. I film di questo ultimo decennio, come Queen of the Desert e Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi, vedevano il regista lottare per assorbire completamente i loro argomenti (il diplomatico Gertrude Bell e le basi di Internet) nel suo stile cinematografico fluente. Chatwin, al contrario, è come un fratello spirituale: i primi film tedeschi di Herzog hanno plasmato la curiosità di Chatwin sul mondo, e Herzog ha restituito il favore, adattando uno dei suoi romanzi in Cobra Verde, la sua ultima collaborazione con l'attore notoriamente difficile Klaus Kinski. Il simbolo visivo chiave del film è il piccolo zaino da viaggio di Chatwin, lasciato in eredità a Herzog dopo la sua morte. Quasi come i due protagonisti di Persona di Ingmar Bergman, Nomad documenta due anime che si fondono insieme.

Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin è una produzione britannica. È prodotto da Lucki Stipec e Steve O’Hagan per BBC Two e Arena. La produzione esecutiva per BBC Studios è di Richard Bright. La compagnia britannica Sideways Film detiene i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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