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FESTIVAL Italia

Bolzano FF Bozen, territorio di confine tra italiano e tedesco

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- Dal 9 al 14 aprile la 33esima edizione della rassegna che offre lungometraggi di fiction e documentari provenienti da Italia, Germania, Svizzera e Austria

Bolzano FF Bozen, territorio di confine tra italiano e tedesco
The Most Beautiful Couple di Sven Taddicken

Torna dal 9 al 14 aprile il Bolzano Film Festival Bozen, alla sua 33esima edizione, per offrire una rassegna di titoli provenienti daItalia, Germania, Svizzera e Austria. Quattro i concorsi di BFFB: premio al miglior lungometraggio, al miglior documentario, premio del pubblico in sala e premio giuria studenti Euregio. Il festival offrirà inoltre uno sguardo sul mondo di Wolfgang Penn, uno dei pionieri del cinema sudtirolese.

Veniamo ai titoli del concorso lungometraggi. The Most Beautiful Couple [+leggi anche:
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intervista: Sven Taddicken
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è
un thriller drammatico firmato dal regista tedesco Sven Taddicken (la prima mondiale è stata nella sezione Contemporary World Cinema del 43° Festival di Toronto). Ambientato nell’estate del1989, in Germania dell'Est è il secondo film in concorso, Adam & Evelyn [+leggi anche:
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intervista: Andreas Goldstein
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, di Andreas Goldstein, tratto dall'omonimo romanzo di Ingo Schulze. Dall’Italia, in coproduzione con la Svizzera, arriva Il Mangiatore di pietre [+leggi anche:
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, di Nicola Bellucci, noir ambientato sulle creste innevate di una valle, protagonista un ex contrabbandiere e passeur di clandestini.

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Presentato in anteprima all’ultima Mostra del cinema di Venezia, Joy [+leggi anche:
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intervista: Sudabeh Mortezai
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, della regista Sudabeh Mortezai, è un film austriaco che racconta di una giovane donna nigeriana caduta nella rete della tratta sessuale a Vienna. Lysis, di Rick Ostermann, è l’intensa storia del rapporto di un padre e di un figlio e di un’avventura di rafting in un luogo selvaggio. Tratta invece del rapporto tra una madre ed un figlio, Un giorno all’improvviso [+leggi anche:
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, dell’italiano Ciro D'Emilio, che racconta la storia di Antonio, un diciassettenne che sogna di diventare un calciatore. Crush My Heart [+leggi anche:
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di Alexandra Makarová è una produzione austriaca, in cui la regista racconta dello sfruttamento dei giovani "importati" dalla Slovacchia orientale per lavorare come sex worker o mendicanti in Austria.

Sono otto i documentari che si contendono il premio Fondazione Cassa di risparmio di Bolzano. Tra essi, anche un lavoro proveniente dall’Alto Adige, Becoming Me della regista Martine de Biasi, prodotto da Helios Sustainable Film,storia di Marion, che viene accompagnata dalla telecamera nella sua trasformazione in Marian, un uomo. In Exit invece, la regista norvegese Karen Winther racconta il suo viaggio di ricerca sulle motivazioni che l’hanno indotta ad abbandonare la militanza estremista. The Cleaners [+leggi anche:
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di Hans Block e Moritz Riesewieck è una coproduzione Germania, Brasile, Italia, che getta uno sguardo sull’oscuro e sotterraneo mondo di Internet. Dall’Italia arrivaArrivederci Saigon [+leggi anche:
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di Wilma Labate, storia di cinque ragazze che nel 1968 partono per una tournée in Estremo Oriente. InThe Waldheim Waltz [+leggi anche:
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intervista: Ruth Beckermann
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, la regista austriaca Ruth Beckermann fa una riflessione sul “caso Waldheim”, mentre Mother Fortress di Maria Luisa Forenza racconta della Madre Badessa Agnes che affronta gli effetti della guerra in Siria sul suo monastero, al confine con il Libano dove si nascondono Al-Qaeda e ISIS. Lo svizzero Eisenberger – Art Must Be Beautiful, as the Frog Says to the Fly [+leggi anche:
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, per la regia di Hercli Bundi, racconta dell’artista austriaco Christian Eisenberg. Der Bauer zu Nathal, dei registi austriaci Matthias Greuling e David Baldinger ciporta a scoprire lo scrittore Thomas Bernhard.

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