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FILM Italia

Recensione: La Befana vien di notte

di 

- Paola Cortellesi interpreta una Befana femminista nel film natalizio di Michele Soavi, scritto da Nicola Guaglianone e coprodotto con la Spagna, a metà tra favola gotica e teen movie

Recensione: La Befana vien di notte
Stefano Fresi e Paola Cortellesi in La Befana vien di notte

“Lui viaggia comodo in slitta, ha un costume favoloso, è testimonial della bibita più famosa del mondo e a me non hanno proposto nemmeno la pubblicità del lassativo. Maschilisti!”. E’ una Befana orgogliosa, emancipata, e che ce l’ha parecchio con Babbo Natale, quella che incarna sullo schermo la popolare attrice comica Paola Cortellesi (campionessa d’incassi la scorsa stagione con Come un gatto in tangenziale [+leggi anche:
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) nel film natalizio che la vede protagonista quest’anno, La Befana vien di notte [+leggi anche:
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, diretto da Michele Soavi. Coproduzione italo-spagnola, il nuovo lavoro per il cinema del regista di Arrivederci amore ciao [+leggi anche:
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è una favola gotica per tutta la famiglia, che si concentra inizialmente sulla figura della leggendaria vecchina attesa da tutti i bambini il 6 gennaio, per poi trasformarsi in un teen movie in cui a prendere la scena è un gruppo di ragazzini all’avventura.

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Nella fantasia di Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot [+leggi anche:
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) che firma la sceneggiatura, la Befana ha 500 anni ma di giorno ne dimostra una quarantina, si chiama Paola e fa la maestra elementare. Allo scoccare della mezzanotte, e fino all’alba, torna brutta e vecchia, e nel suo laboratorio segreto impacchetta i regali da consegnare nella fatidica notte tra il 5 e il 6 gennaio, fa esercizi per tenersi in forma (altrimenti come fa a passare dai camini?) e soprattutto tiene a debita distanza il suo fidanzato (Fausto Maria Sciarappa) il quale non capisce perché non si possa mai dormire insieme. Quando viene rapita da Mr. Johnny (Stefano Fresi), un perfido produttore di giocattoli rimasto traumatizzato da piccolo per un dono non ricevuto, determinato a vendicarsi e a prendere il posto della Befana nel cuore di tutti i bambini, a tentare di salvare la maestra Paola ci penseranno i suoi più affezionati allievi, che nel frattempo hanno scoperto la sua doppia identità.

Coniugare il cinema teen anni ’80 e la tradizione popolare italiana è l’intento dichiarato dagli autori del film, dove i sei impavidi ragazzini in bicicletta alle prese con la prima grande avventura della loro vita riportano alla mente classici dell’infanzia come I Goonies e Gremlins – e i piccoli interpreti dell’improvvisata banda qui in azione sono molto graziosi e piacevolmente multietnici. La fotografia di Nicola Pecorini (collaboratore abituale di Terry Gilliam, con cui ha lavorato in L’uomo che uccise Don Chisciotte [+leggi anche:
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, The Zero Theorem
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), gli effetti visivi di Chromatica Visual Effects e Inlusion Visual Studios, e l’ottimo lavoro complessivo di scenografia (il film è stato girato sulle nevi dell’Alto Adige-Südtirol e del Monte Terminillo, nel Lazio), trucco e costumi, rendono il film impeccabile dal punto di vista formale. Il pubblico più adulto apprezzerà soprattutto gli scambi tra Cortellesi e Fresi – quest’ultimo nell’insolita veste di villain fumettistico un po’ ignorante che sbaglia riferimenti storici e congiuntivi, e per questo ripreso più volte dalla maestra Paola – così come la rilettura della Befana come una sorta di “supereroina femminista”. Il film è chiaramente rivolto a un pubblico di giovanissimi (“si fanno troppi pochi film per bambini in Italia”, secondo Cortellesi), ma se quest’ultimo punto fosse stato più sviluppato, avrebbe forse accontentato maggiormente anche i più grandi.

La Befana vien di notte è prodotto da Andrea Occhipinti per Lucky Red con Rai Cinema, in associazione con 3 Marys Entertainment, e coprodotto da Juan Gordon per la società spagnola Morena Films. Il film sarà distribuito da Universal Pictures e Lucky Red dal 27 dicembre in 450 copie. Le vendite internazionali sono gestite da True Colours.

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