email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SAN SEBASTIAN 2018 Concorso

Recensione: L'Homme fidèle

di 

- SAN SEBASTIÁN 2018: Nel suo secondo lungometraggio, Louis Garrel rende omaggio a Baci rubati di Truffaut e mostra un tocco alla Woody Allen

Recensione: L'Homme fidèle
Louis Garrel e Laetitia Casta in A Faithful Man

Louis Garrel dimostra di avere interessi simili ma una sensibilità totalmente differente da suo padre Philippe Garrel con il suo secondo lungometraggio, L'Homme Fidèle [+leggi anche:
trailer
intervista: Louis Garrel
scheda film
]
, in competizione al San Sebastián Film Festival. Il film adotta il format di uno dei racconti romantici di suo padre – un ragazzo si ritrova in un triangolo amoroso su cui non ha alcun controllo – ma si allontana dall'angoscia esistenziale prediletta dal genitore, i cui film mostrano uomini che cercano di dominare le relazioni, e invece inietta nella trama romantica un arioso umorismo e la figura di una matriarca che stabiliscono l'attore-regista come il Woody Allen francese.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Si inizia con un’inquadratura di Parigi ripresa da Baci rubati (1968) di François Truffaut, e come in quella storia di Antoine Doinel, il protagonista maschile di L'Homme Fidèle, Abel (Garrel stesso), si trova a dover scegliere tra un donna matura e una più giovane. La matura è Marianne (Laetitia Casta), l'amore della vita di Abel, che in una prima scena mozzafiato impartisce ad Abel i suoi ordini. A condividere i crediti della sceneggiatura piena di battute brillanti è il leggendario romanziere francese Jean-Claude Carrière (Il fascino discreto della borghesia, Cyrano de Bergerac), e in particolare, è il primo copione di Carrière ad utilizzare la voce fuori campo. Nel corso del film, sentiamo tre diverse voci poiché la narrativa vira dal punto di vista di Abel a quelli di Marianne ed Eva (Lily-Rose Depp), un'amica di famiglia che ha una cotta per Abel fin dalla sua adolescenza. Quando Abel si ritrova nella vita di Marianne nove anni dopo essere stato scaricato, Eva decide che è ora di giocare la sua partita. Il risultato è un gioco d'amore che vede Marianne ed Eva spostare lo sfortunato Abel come una pedina su una scacchiera.

Ma la vera star del film è il giovane Joseph Engel, che interpreta il figlio di Marianne, le cui ambigue affermazioni e rapide amicizie causano costernazione a tutti quelli che lo circondano. Garrel fa un ottimo lavoro nel mescolare elementi comici, drammatici e thriller, ma alla fine il film sembra troppo leggero. L'opportunità di un'indagine più approfondita sul modo in cui gli umani usano l'amore come una maniera per controllarsi a vicenda viene mancata, poiché Garrel non scava troppo oltre la superficie dei suoi personaggi, e la scelta della commedia e della sorpresa nei momenti cruciali dà al film una prospettiva spensierata, ma a scapito del pathos e della profondità emotiva.

L'Homme Fidèle è prodotto dalla francese Why Not Productions e le sue vendite internazionali sono gestite dalla parigina Wild Bunch.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy